[derivato del latino malus «cattivo»]
- TRECCANI -
1.
a. - Fattura, pratica magica che pretende di ottenere effetti soprannaturali, o di determinare certi comportamenti in altre persone: Fecer malie con erbe e con imago (Dante); gli hanno fatto la malìa, l’incantesimo, il malocchio.
b. - non comune. Serie di avvenimenti sfavorevoli, che sembra determinata da una misteriosa forza maligna: rompere la malìa.; sottrarsi a una malia.
2.
In senso figurato, fascino, incanto, forza di seduzione: la malìa di uno sguardo, di un sorriso; la sottile malìa delle sue parole; la dolce malìa delle sere, a fine agosto (C. E. Gadda).
Cose maliose
Male si tende il lucido tranello.
Io ammiro, e per il mio spirito assorto
più del possesso il desiderio è bello.
Io ammiro, e per il mio spirito assorto
più del possesso il desiderio è bello.
Tutto mi piace. Con il volto smorto
d'ebbrezza aspiro essenze in rare fiale,
m'attira un frutto pendulo in un orto.
Qualche voce nel cuore mi fa male
tanto m'è cara, e qualche rosso occaso
m'incanta con un suo drago che sale.
Carezzo di mia man l'anse d'un vaso
che con arte foggiò greca fucina,
increspo l'onde morbide d'un raso,
o gioco con le spume di una trina.
Amalia Guglielminetti
da "La seduzione delle vergini"
tornare, rientrare a casa;
nel covo sicuro, la tana,
dove tutto s'acquieta e riaffiora
antico tepore nei gemiti,
ricordo di passione e dolore...
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