martedì 13 ottobre 2015

Terra azzurra

 
La terra azzurra
 
Qui sono al sicuro, qui ci sono querce intorno ai muri,
qui scintilla lo stretto tra monti corrosi dal mare.
Se me ne sto in piedi alla finestra
le querce immense hanno
una profonda tonalità oleosa
come un dipinto antico,
sul cielo di smalto azzurro
nubi ritardatarie
si rincorrono dal mare.
 
Querce nel sole d’autunno!
Terra azzurra, terra di monti, terra di mare
ed ere alle mie spalle
in una festa di colori
e ardore.
 
Oggi ci sono freddo e fiocchi di neve nell’aria,
i rami nudi si protendono come artigli
verso il caldo e l’ultimo ozono.
Mi inoltro nella terra azzurra
sotto le foglie che cadono.
E un giorno sarà spoglio Yggdrasil.
 
Olav H. Hauge
Traduzione di Fulvio Ferrari
 
 
Olav H. Hauge

è nato il 18 agosto 1908 a Ulvik, comune agricolo della Norvegia, dove è morto il 23 maggio 1994.
Ha vissuto tutta la sua vita in questo villaggio, situato all’interno del Hardangerfjord, nel Vestland.
La natura di questo fiordo, molto profondo e ramificato, gioca un ruolo estremamente importante non solo nell’opera di Hauge, ma in tutta l’arte e la letteratura norvegesi.
Un esempio ne è il dipinto “Matrimonio nel Hardanger”, diventato una sorta di icona nazionale, e che Poesie in forma di rosa ha scelto per illustrare “La terra azzurra”
Fin da bambino Hauge coltivò la sua passione per la lettura: frequentava assiduamente la ricca biblioteca di Ulvik e si faceva consigliare dall’amico bibliotecario nella scelta dei libri.
Alla scuola superiore studiò l’inglese e un po’ di tedesco, mentre il francese lo imparò da autodidatta.
Frequentò inoltre corsi di giardinaggio e frutticoltura, divenendo giardiniere e lavorando nei frutteti del suo paese.
Nonostante le difficoltà economiche, riuscì a mettere insieme una vasta biblioteca personale che comprendeva, oltre a testi nelle lingue scandinave, anche libri in francese, inglese e tedesco.
Un altro interesse di Hauge era la letteratura asiatica, in particolare la poesia classica cinese e gli haiku giapponesi.
Oltre a scrivere poesie, Hauge le traduceva dalle lingue che aveva studiato. Tradusse, fra gli altri, Hölderlin, Blake, Tennyson, Browning, Verlaine, Rimbaud, Mallarmé, Trakl, Brecht, Plath, Celan.
Per la propria poesia scelse il nynorsk, la variante del norvegese basata sui dialetti, alternativa al riskmål, la “lingua di stato”.
Hauge ebbe spesso problemi di salute e frequenti ricoveri in un ospedale psichiatrico.
Visse da solo, nella casa dei suoi genitori, fino a quando, nel 1975, all’età di 67 anni, decise di iniziare una convivenza con Bodil Cappelen.
Nel 2000 sono stati pubblicati i suoi diari, che cominciò a tenere fin dall’età di quindici anni (dalla rete).


terre lontane,
i desideri di un ragazzo
negli orizzonti lontani;
terre d'oltremare...

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