mercoledì 9 settembre 2015

La donna gatta

La gatta
 
La tua gattina è diventata magra,
altro male il suo non è che amore:
male, che alle tue cure la consacra.
Non provi un'accorata tenerezza?
Non la senti vibrare, come un cuore
sotto alla tua carezza?
 
Ai miei occhi è perfetta come te,
questa tua selvaggia gatta,
ma come te,
ragazza e innamorata,
che sempre tu cercavi,
che senza pace qua e là tu t'aggiravi
che tutti dicevano: "Che pazza!".....
 
E' come te, ragazza.
 
Umberto Saba
da "Trieste e una donna"
 
 
i mondi dentro gli occhi,
questo hanno i gatti,
costretti in recinti fittizzi
vivono con noi,
ma sono lontani...


La donna gatta, meglio conosciuta come “morta” o, modernamente soprannominata, Hello Kitty, la gattina tutta rosa, tenerissima e dolcissima. In realtà la donna gatta è la seduttrice ad oltranza con l’obiettivo primario di sedurre il malcapitato ed è soddisfatta solo quando cascano, senza difese, ai suoi piedi per poi ricominciare con un’ altra preda. La “gatta morta” non è necessariamente bella, ma è dotata dell’arte della seduzione, quella sottile, subdola. Ammiccamenti, strofinamenti vari, atteggiamenti felini, voce da bambina capricciosa , sempre pronta a lasciarsi cadere tra le braccia dell’uomo di turno. In genere è curata, sempre perfettamente in ordine. Punta molto sul suo aspetto estetico e fa di tutto per rendersi gradevole. Da un punto di vista psicologico si potrebbe parlare di personalità istrionica. Le donne istrioniche infatti ruotano intorno alla seduzione fisica. Sembra che l’origine di questa personalità risieda nell’esperienza infantile che il sesso opposto è “più potente” e che ricevano attenzione prevalentemente su aspetti esteriori conducendo a contribuire, in età adulta, alla fattispecie chiamata “gatta morta”.
La “gatta morta” suscita nell’uomo l’istinto di protezione. Gli uomini vedono in loro una compagna perfetta, sempre disponibile e adattabile e non si rendono conto delle manovre che hanno messo in atto per sedurli.
L’uomo che, purtroppo, cade preda della gatta morta si ritrova “guinzagliato” e le scene a cui assistiamo suscitano spesso ilarità, ma anche sofferenti ferite.
L’espressione “gatta morta” nasce dal fatto che i gatti spesso per prendere il topo fingevano di essere morti. Dunque, le intramontabili gattine, fingono di essere ciò che in realtà non sono e tutto questo per intrappolare la loro povera preda come se, per magia, l’uomo diventasse un pezzo di formaggio appetitoso.
Non si diventa gatta morta, purtroppo si nasce già molto presto.
Appaiono spesso bisognose di coccole e attraggono tutti quei poveri uomini che pensano di aver trovato finalmente qualcuno che li faccia sentire uomini.
In realtà è lei a condurre il gioco, perché col suo atteggiamento attrae l’istinto di protezione del povero uomo preso di mira.
Dice solo “nì” e non capisci mai come la pensa.
Ti lascia sempre in dubbio e quando pensi che possa nascere qualcosa tra di voi, ti sorride dicendoti che per lei sei solo un amico.
Purtroppo sono molti gli uomini che subiscono il loro fascino. Dietro l’apparente fragilità, che sfoggiano dimostrandosi le donne più bisognose della terra, si nascondono forze e astuzia.
L’immagine che le istrioniche hanno di sé è quella di bambine indifese in un mondo ostile (dominato dai maschi).
Per reazione e per aumentare l’autostima esse ricorrono all’acting-out sessuale che è inconsciamente un modo per appropriarsi della forza dell’uomo.
Insomma, non ci si libera mai delle donne tutte miao miao.
Evidentemente ci sono tanti topi a cui piace esser sbranati da un gatto, ma loro, poveri uomini, volevano solo un pezzettino di formaggio (Lidia Bolognari, dalla rete).

Nessun commento:

Posta un commento