venerdì 3 aprile 2015

Poesia e riflesso nel Venerdi Santo

 
Nello sguardo

Sopra le nubi o sotto le nubi 
             
si allontana verso la fine,
prima e decenni, a contarli.
 
Sui prati, nei campi,
nei viottoli
come presente di una voce,
scrive il fuoco
una montagna,
che svetta.
 
Fuggevole pretende l'inizio,        
più lungo lo sguardo                 
prima del giorno.
 
Traduzione di Riccarda Novello
Alfred Kolleritsch
  
quanti sguardi nella vita,
corti a volte troppo lunghi;
scorrono e corrono veloci
ormai qualcuno
è lontano lontano...



Andrea Mantegna - La crocifissione
Venerdì Santo Venerdì Santo in passione et morte Domini. Se si vuol comprendere ancor più profondamente la forza di questo sangue, consideriamo da dove cominciò a scorrere e da quale sorgente scaturì. Fu versato sulla croce e sgorgò dal costato del Signore.
A Gesù morto e ancora appeso alla croce, racconta il vangelo, s’avvicinò un soldato che gli aprì con un colpo di lancia il costato: ne uscì acqua e sangue.
L’una simbolo del Battesimo, l’altro dell’Eucaristia. Il soldato aprì il costato: dischiuse il tempio sacro, dove ho scoperto un tesoro e dove ho la gioia di trovare splendide ricchezze.
Come Dio formò la donna dal fianco di Adamo, così Cristo ci ha donato l’acqua e il sangue dal suo costato per formare la Chiesa. E come il fianco di Adamo fu toccato da Dio durante il sonno, così Cristo ci ha dato il sangue e l’acqua durante il sonno della sua morte. Vedete in che modo Cristo unì a sé la sua Sposa, vedete con quale cibo ci nutre. Per il suo sangue nasciamo, con il suo sangue alimentiamo la nostra vita. Come la donna nutre il figlio col proprio latte, così il Cristo nutre costantemente col suo sangue coloro che ha rigenerato. (Catechesi di San Giovanni Crisostomo)

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