giovedì 15 gennaio 2015

Ramingo

Ramingo
 
Ramingo come un cuore disperso
lo sguardo si ferma sul ciglio;
le inutili corse frenate,
le richieste in parte inevase.
Contemplando un miraggio
l'occhio si posa sui sempre,
si ferma sui mai.
 
Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate
 
 
 
ramingo
aggettivo [derivato di ramo] (pl. m. -ghi). – TRECCANI -

1.
ant. Di uccello che, uscito dal nido e ancora incapace di volare, salta di ramo in ramo.

2. Che va errando senza una meta precisa e senza un luogo dove poter sostare a lungo: se ne andò per il mondo povero e r.; esuli dalla patria e r. in terra straniera; belle cose da fare scrivere a un povero disgraziato, tribolato, r. (Manzoni); anche nave, barca r.; estens.: Unico spirto a mia vita r. (Foscolo).
  (lett.) errabondo, (lett.) errante, (lett.) erratico, girovago, nomade, (poet.) pellegrino, randagio, vagabondo. 



I Raminghi sono personaggi di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien.
I Raminghi comprendono due gruppi segreti ed indipendenti composti dai Dúnedain rimasti nel Nord (Arnor) e nel Sud (Gondor) nella Terza Era.
Come i loro antenati númenóreani, essi possedevano qualità normalmente attribuite agli Eldar, come i sensi sviluppati e l'abilità di comprendere il linguaggio degli uccelli e delle bestie.
Erano, inoltre, ottimi inseguitori e forti lottatori, poiché il loro compito era quello di difendere le loro aree dagli attacchi delle forze del male.
I due gruppi dei Raminghi erano i Raminghi del nord e i Raminghi dell'Ithilien, che non avevano alcun tipo di contatto, tra di loro, fuorché il legame di sangue (da Wikipedia).

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