Cheta è la notte, vaporosa e grande
Dal mar la luna emerge;
Dal ciel stellato la rugiada lacrima,
E il volto mio di freddo pianto asperge.
Per la schiena del monte in giù si spande,
Silenziosa e cupa,
La selva dei castagni: orrido, livido,
Quinci uno scoglio in acqua si dirupa.
Una soave rimembranza amara
Dentro dal cor mi preme;
Su questa pietra or son dieci anni, un secolo,
Su questa pietra sedevamo insieme.
Ahimè, compagna mia, gentile e cara
Compagna, ove se’ ita?
Vedi come d’angoscia ho piena l’anima,
Vedi la vita mia com’e smarrita.
L’ingrato mondo conoscesti appena,
E molti a te gli acerbi
Anni sembrar; volasti a miglior patria
Ove di me nulla memoria serbi
Dal ciel stellato la rugiada lacrima,
E il volto mio di freddo pianto asperge.
Per la schiena del monte in giù si spande,
Silenziosa e cupa,
La selva dei castagni: orrido, livido,
Quinci uno scoglio in acqua si dirupa.
Una soave rimembranza amara
Dentro dal cor mi preme;
Su questa pietra or son dieci anni, un secolo,
Su questa pietra sedevamo insieme.
Ahimè, compagna mia, gentile e cara
Compagna, ove se’ ita?
Marina Musset, "Rimembranza felice" |
Vedi come d’angoscia ho piena l’anima,
Vedi la vita mia com’e smarrita.
L’ingrato mondo conoscesti appena,
E molti a te gli acerbi
Anni sembrar; volasti a miglior patria
Ove di me nulla memoria serbi
Cheta è la notte, vaporosa e piena
La luna in mar s’immerge;
E il volto mio di freddo pianto asperge.
Arturo Graf
ricordi...ricordo...
il tempo sbiadisce
ma il cuore conserva
la testa rinnova...
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