Mare
Amo l’immenso, amo il fluido prodigio,
L’invitto mar, la gran menzogna verde,
Ove il nembo si culla, ove si perde
L’errante prua senza lasciar vestigio.
Il bacio suo morde il granito e il forte
Acciar corrode: tirannia d’eroi,
Culto di numi non conosce; i suoi
Flutti pugnaci volvono la morte.
Egli indura la perla ed alla mole
Mostruosa dell’orca alito infonde:
La superficie sua sfolgora al sole,
Orrendi arcani il cupo gorgo asconde.
Dal grembo inesauribile disserra
Il tonante vapor; dal ciel sommerge
I lati campi, e fulminando sterge
La polve e il sangue alla mavorzia terra.
E rimorsi non ha, non ha memorie!
Inconscio canta ai curvi lidi, ai franti
Scogli, alle grotte, all’Orse fiammeggianti,
L’inno sonoro delle sue vittorie.
Arturo Graf
Telemaco Signorini, Marina a Viareggio |
il mare rasserena,
anche quando
è mosso o tempesta,
è mosso o tempesta,
il mare
acquieta e consola
acquieta e consola
le vie
sono precluse...
sono precluse...
Un dipinto che simboleggia anche l’attesa:
Marina a Viareggio,
olio su tela del macchiaiolo Telemaco Signorini.
Marina a Viareggio,
olio su tela del macchiaiolo Telemaco Signorini.
Il quadro è del 1860.
Nei suo dipinti il disegno non affiora mai perché è contenuto nello stesso colore.
La pace che si respira è immota, come l'aria.
Le onde invece denunciano un minimo di agitazione che presuppone una bava di vento; la figura in primo piano attende o osserva, mani dietro la schiena, lo sguardo tra cielo, mare e battigia.
Le onde invece denunciano un minimo di agitazione che presuppone una bava di vento; la figura in primo piano attende o osserva, mani dietro la schiena, lo sguardo tra cielo, mare e battigia.
I colori quasi smunti disegnano una stagione di mezzo, l'uomo sembra essere nella metà della sua vita.
Un dipinto a metà!
Tra passaggi di rotte marine e pensieri di vento...
molto suggestivo.
molto suggestivo.
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