lunedì 14 luglio 2014

Tronco

Il tronco è il fusto legnoso di una pianta arborea. È la struttura portante delle piante da cui si diramano i rami e le foglie tra i nodi e gli internodi dei tessuti vegetali. Lo studio degli anelli concentrici del tronco consente di comprendere l'età e le modalità di crescita dell'albero. Negli alberi naturali il tronco è la parte della pianta compresa tra la base e la cima. Il tronco è composto dalle seguenti parti:
  • Corteccia. La corteccia è il rivestimento più esterno del tronco. Alla corteccia spetta la funzione di proteggere il tronco dai parassiti e dagli agenti atmosferici.
  • Libro. Il libro ( floema ) è uno strato del tronco composto da fibre flessibili. Alle fibre spetta la funzione di condurre l'acqua e i sali minerali, un composto detto linfa, dalle radici ai ramificazioni fino alle foglie.
  • Cambio. Il cambio è lo strato del tronco che genera il legno verso gli strati più interni e il libro verso gli strati più esterni ( libro ). Il cambio è uno strato cellulare a cui spetta la funzione di produrre il materiale necessario alla crescita della pianta. Gli strati concentrici di accrescimento primaverile hanno un colore più chiaro rispetto agli strati autunnali.
  • Legno. Il legno ( xilema ) è lo strato interno del legno, di forma cilindrica, a cui spetta la funzione di sostenere l'albero. La parte legnosa è composta da due distinte zone:
    • Alburno. L'alburno è la zona esterna del legno in via di formazione. Il legno è più chiaro, ricco di linfa, più morbido e tenero rispetto agli strati legnosi più interni. È una zona soggetta agli attacchi dei parassiti e degli insetti.
    • Durame. Il durame è la zona più interna del legno. È composto dalle parti più vecchie, compatte e solide del legno. Ha un colore più scuro rispetto all'alburno. Il durame è la parte legnosa più pregiata per la produzione del legname. La zona è composta da anelli concentrici detti anelli annuali.
  • Midollo. Il midollo è la zona più interna del tronco in cui si deposita una sostanza cellulare spugnosa e molle, di colore chiaro, con funzione di parenchima di riserva. In alcuni alberi il midollo può scomparire nel corso del tempo lasciando il posto al legno oppure a una cavità vuota interna al tronco (dalla rete).
Vecchio tronco


Buja e fredda è la notte; la gelata
Piova flagella i vetri e il tetto innonda:
Entro l’ampio camin la rubiconda
Fiamma s’alza ronfando e si dilata.
Sopra la bragia incandescente fuma
Un vecchio tronco di betulla; geme
Riarso il legno, e fuor da’ capi spreme
Mista a denso vapor candida spuma.
Con le pupille spalancate e muto,
La feroce io contemplo opra del foco;
Guardo la fiamma e in mente a poco a poco
Mi torna il tempo giovenil perduto.
Ed ecco, sulla ruvida corteccia,
Cui gi・morde la fiamma, a un tratto io miro
Sculti due nomi e insiem legati; in giro
Come di mirto un ramoscel s’intreccia.
E mi sobbalza violento il core,
E più da presso a riguardar mi faccio:...
Il suo nome, il mio nome, ambi in un laccio;
Tutta la storia del mio primo amore!
Nel ribollir del subitano affetto
L’iniqua fiamma a spegnere m’accingo,
Poi tosto indietro quel pensier respingo,
E immobil resto con le braccia al petto.
Oh, vecchio tronco! il bel tempo giocondo,
La felice stagion, quando levavi
Fronzuti i rami al ciel, quand’ombreggiavi
Il suo candido viso, il capo biondo!
Brucia, povero tronco! ormai la balda
Giovinezza svanì spenta è la lampa
Della mia vita ormai! brucia, divampa,
Anco una volta il freddo cor riscalda. —
Fiammeggia il legno, e fuor da’ capi spreme
L’ultime stille, e di morir si duole:
Io guardo e taccio, e il volto mio due sole
Stille di pianto van rigando insieme.

Arturo Graf


la fine della strada
non si vede,
ma c'è,
là da qualche parte;
la intravedi
nei visi dei vecchi,
la senti 
nelle loro mani
è un riflesso
nei loro occhi...

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