venerdì 25 luglio 2014

La memoria

Memoria
 
È la memoria una distesa
di campi assopiti
e i ricordi in essa
chiomati di nebbia e di sole.
 
Respira
una pianura
rotta solo
dagli eguali ciuffi di sterpi:
 
in essa
unico albero verde
la mia serenità.

da "Io non ho mani"
David Maria Turoldo


solo le mani,
in ancestrali gesti,
come creature libere;
disegnano l'aria
di cose vissute...



Passa del tempo e non ricordate qualcosa? Non vi affidate alla vostra memoria poiché è la principale imputata a modificarli. É quanto afferma una recente ricerca, le cui conclusioni sono state pubblicate su Journal of Neuroscience.
In pratica, il cervello umano è stato paragonato ad un telefono senza fili. Infatti, ogni volta che richiama il ricordo di un evento passato ne modifica alcuni particolari. Con il trascorrere degli anni, i cambiamenti effettuati dal cervello si stratificano a tal punto da rendere l'evento richiamato alla memoria quasi del tutto irriconoscibile. Ogni ricordo, quindi, sarà il frutto di una successiva elaborazione e sarà anche la base su cui si tornerà a ricordare lo stesso evento.
"La nostra memoria non è affatto statica", chiarisce Donna Bridge, autrice della ricerca presso la Northwestern University Feinberg School of Medicine. "La memoria tende a integrare dettagli differenti e inediti" e, in questo modo, il ricordo evocato viene contestualizzato al momento il cui viviamo, sbiadendo di fatto il passato dal quale viene richiamato. "Un ricordo non è semplicemente un'immagine che si produce tornando all'evento originale, ma può essere un'immagine un po' distorta a causa delle volte precedenti in cui abbiamo ricordato", dichiara la Bridge.
Non è raro, infatti, che, quando rammentiamo un particolare evento, tendiamo ad riformulare il ricordo originale e lo integriamo con elaborazioni legate al presente. In questo modo, il ricordo dell'evento originale verrà trasformato fino a diventare la nuova base di partenza dell'evento. Ecco perché la nuova versione del ricordo sarà quella più attendibile.
La ricercatrice spiega che "la nostra memoria non è affatto statica. Se ricordiamo un evento alla luce di un nuovo contesto e di un periodo diverso della nostra vita la memoria tende a integrare dettagli differenti e inediti" e conclude: "quando le persone sostengono di ricordare esattamente cosa hanno vissuto mi scappa da ridere".
Tuttavia, il cervello non solo modifica ma cancella. Un altro studio, questa volta dell'Università di Uppsala, ha rivelato che le emozioni forti e ad alto impatto emotivo possono essere cancellate dal nostro cervello. Durante un esperimento, i ricercatori hanno mostrato una foto neutra ad alcuni soggetti. Nello stesso momento veniva somministrata loro anche una scossa elettrica. Così facendo, la figura suscitava paura, scaturendo in un ricordo spaventoso riattivato quando veniva rimostrata la foto.
I risultati potrebbero avere importanti implicazioni per le testimonianze dei processi penali. "Forse un testimone ricorda qualcosa in modo abbastanza preciso per la prima volta perché i suoi ricordi non sono così distorti", spiega la ricercatrice. "Dopodiché comincia a perdere vividezza". dalla rete Federica Vitale.

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