tèschio s. m. [lat. *testŭlum, dim. di testu o testum «coperchio o vaso di terracotta» (cfr. testo2 e testa1)]. –
Il complesso delle ossa della testa; è termine dell’uso com., e si dice quasi esclusivam. di cadaveri o di carogne: un t. umano; un t. di cane, di cavallo; Quand’ebbe detto ciò, con li occhi torti Riprese ’l t. misero co’ denti (Dante); Alboino ..., mosso dalla sua efferata natura, fece del t. di Commundo una tazza, con la quale in memoria di quella vittoria beeva (Machiavelli); senti ... uscir del t., ove fuggìa la Luna, L’ùpupa (Foscolo); un t. sovrapposto a due tibie incrociate è il simbolo della morte (e quindi avvertimento di pericolo mortale, posto su contenitori di sostanze velenose, in prossimità di correnti elettriche ad alta tensione, ecc.).
Dim. teschiétto, raffigurazione di un teschio di piccole dimensioni: un teschietto d’avorio; metteva davanti agli occhi del suo accigliato ascoltatore il teschietto di legno attaccato alla sua corona (Manzoni).
Teschio
In mezzo a una pianura erma e scoverta
Sorge la gran piramide d’un monte,
Che, solcata da’ fulmini, la fronte
Avventa al cielo minacciosa ed erta.
L’uom di lassù potria mirar le glorie
Di cinquanta città opere e fasti
D’antiche genti, alte ruine e vasti
Regni, teatro di famose istorie.
Sopra una guglia dritta acuminata,
A cui l’aquila il vol drizzar non osa,
Un teschio ignudo e solitario posa,
E muto spettator dall’alto guata.
E pensa? E’ par così meditabondo!
E così triste! O nudo teschio e vano,
O teschio pien d’un gran pensiero arcano,
Dimmi, per dio, che pensi tu del mondo?
Arturo Graf
come siamo strani,
fatti di niente
eppure così carnali
fino alla follia...
teschio /'tɛskjo/ s. m. [lat. testulum, dim. di testu o testum "coperchio o vaso di terracotta"]. - [il complesso delle ossa della testa, spec. di cadaveri o di carogne: un t. umano; un t. di cane, di cavallo] ≈ [se umano] (fam.) testa di morto.
‖ cranio.
Contiene il cervello, è generalmente associato all'idea della Morte, Amleto lo contempla nel bivio tra essere e non essere.
‖ cranio.
Contiene il cervello, è generalmente associato all'idea della Morte, Amleto lo contempla nel bivio tra essere e non essere.
A tu per tu con la nostra calotta cranica e con tutta la simbologia che porta con sé.
La prima cosa a cui istintivamente si pensa guardando un teschio è sicuramente la Morte e di questa, il teschio, ne è universalmente il simbolo.
Nei tarocchi la carta della Morte spesso è raffigurata con un teschio, ed è simbolo di cambiamento, sia in bene che in male.
Nei tarocchi la carta della Morte spesso è raffigurata con un teschio, ed è simbolo di cambiamento, sia in bene che in male.
Il teschio può rappresentare la vittoria della Morte sulla Vita e la fugacità dell'esistenza, ma l'impatto negativo del messaggio può essere temperato dalla fede nella Vita oltre la Morte.
Nella cultura cristiana per esempio, il teschio è simbolo di eternità, e pentimento, un sollecito a percorrere la retta via.
Nella cultura cristiana per esempio, il teschio è simbolo di eternità, e pentimento, un sollecito a percorrere la retta via.
Nei dipinti medievali veniva dipinto il teschio di Adamo alla base della croce di Cristo simboleggiando la redenzione dell’uomo.
Un antico simbolo che vede un serpente avvinghiarsi al teschio indica conoscenza e immortalità, mentre il serpente dentro il teschio simboleggia la conoscenza che sopravvive alla morte.
Storicamente il teschio era un simbolo popolare di trionfo su un nemico e un avvertimento per gli sconfitti in battaglia.
Il teschio era anche l’insegna dei nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Molto popolari, soprattutto nel mondo dei bikers, il “Jolly Roger” ovvero la bandiera nera dei pirati con , al centro, il teschio e le ossa incrociate, classico dei tatuaggi in stile “old schools”.
In Nuova Guinea i teschi venivano posizionati fuori dalla capanna del medico per ricordare che la morte è sempre presente nella vita.
Ma il teschio può anche diventare un simbolo ironico e divertente.
Ma il teschio può anche diventare un simbolo ironico e divertente.
In Messico per esempio ci sono i cosiddetti "Calaveras": teschi decorati e colorati con i colori più vivaci e sgargianti. Sono i teschi della festa dei morti, la festa in cui in Messico si usa andare al cimitero e pranzare sulle tombe dei propri defunti.
E’ un modo per celebrare la Morte, ma soprattutto la vita.
Ridere di ciò che più temi è l’unico modo per esorcizzare una paura e vivere al meglio (dalla rete).
Rientro dopo un viaggio di lavoro, ti leggo ed è come ritornare a casa.
RispondiEliminaTu che scrivi sempre cose delicate e profonde che fanno pensare
e riflettere.
Grazie sempre caro Gujil
Buon fine e sereno fine settimana
Sabrina
Bentornata Sabrina,
RispondiEliminasapere che ci sei mi riempie l'anima.
Gujil