La luna e l’onda
Mentre la prima luna s’alza in trono
occhi sui vivi, col pallore e lo scherno
d’una vecchia pastiglia consumata,
il passeraccio solo e imbalonato
dall’egra tamerice guarda al mare
– azul y azul, immenso azul redondo –
guarda al di là di dune e di barene
con un occhio soltanto l’altro in sonno,
trepidante per prendere la mira,
dell’onda definita e trionfante
che nessun colpo potrà mai fermare
sul confine del sogno che viviamo.
Quell’onda che avanzando ci costringe
e senza requie ci fa domandare
perché io, io chi, io quando
ed io per quanto ancora?
Ma la luna procede verso il cielo
che livido s’imbruna
testimone impassibile e solenne
sull’affanno del nulla.
Lucio Mariani
piccoli rumori
notturni,
il bagnasciuga,
il mare,
orizzonte appena intravisto,
si respira,
si fiata...
Onda è una massa d’acqua che si solleva e si abbassa alternativamente sul livello di quiete (del mare, di un lago, ecc.), per effetto del vento o per altra causa (maree, ecc.), così che la sua superficie assume un caratteristico aspetto (detto esso stesso onda): o. alte, basse, corte, lunghe (secondo la maggiore o minore altezza e lunghezza); o. grandi, grosse; l’impeto, la forza delle o.; l’o. si alza, si abbassa; le o. increspano, agitano, sconvolgono la superficie del mare; Sì come l’o. che fugge e s’appressa (Dante); le o. s’infrangono sugli scogli; le o. sbattevano violente contro i fianchi della nave; la barca era in balìa delle o.; lido flagellato dalle o., ecc. In partic.: cresta (o cima) dell’o., la parte dell’onda corrispondente al massimo innalzamento sul livello medio (per l’uso fig. della frase essere sulla cresta dell’o., v. cresta1, n. 7); valle (o cavo, gola, solco) dell’o., la parte corrispondente al massimo abbassamento; nodo dell’o., la parte che sensibilmente coincide con il livello medio; fronte d’onda, l’insieme dei punti dove l’onda è arrivata a un dato istante; linea di cresta dell’o., la linea ottenuta congiungendo le creste situate su un medesimo fronte d’onda; lunghezza d’o., la distanza tra due linee di cresta successive; altezza d’o., il dislivello tra la cresta e il cavo di un’onda; periodo di un’o., l’intervallo di tempo che intercorre tra il formarsi di due creste successive in uno stesso punto; o. capillari, o. di gravità, rispettivam. quelle (di lunghezza minore di 5 cm) dovute alla forza elastica di richiamo della tensione superficiale, e quelle nelle quali il perdurare del vento determina un aumento di lunghezza e di altezza, rendendo trascurabile l’effetto della tensione superficiale (si dicono o. significative le onde di gravità ben sviluppate e stabili, marosi quelle il cui stadio di sviluppo ha superato la fase di stabilità e sono prossime alla rottura, già incipiente sulle creste); o. vive, quelle prodotte dal vento in atto, che interferiscono variamente con quelle, preesistenti, prodotte da venti che hanno cessato di spirare (o. morte); o. riflessa, quella prodotta da un’onda che incontra un ostacolo verticale (una costa scoscesa, un’opera portuale) e si riflette su di esso, dando luogo, insieme all’onda successiva che sopraggiunge, a un’o. di interferenza, di altezza anche doppia di quella originaria; o. stazionarie, onde di interferenza caratterizzate da un regolare moto di innalzamento e abbassamento del livello marino in prossimità dell’ostacolo, senza risacca. Con senso generico, o. distruttiva, onda marina dovuta a maremoto, a sconvolgimento vulcanico o a burrasca, che occasionalmente inonda coste basse, causando enormi distruzioni (vocabolario TRECCANI).
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