Non è frequente, effettivamente, ma qualche volta anche i delfini si perdono!!
Questo è quello che è capitato ad uno di loro, forse più distratto e più sognatore dei suoi compagni.
La zona in cui normalmente passava le sue giornate a scorrazzare, saltare e scherzare era un grande pezzo di mare azzurro, pieno di pesci colorati di ogni forma; certo, da lì ogni tanto se ne andava a fare qualche viaggetto, qualche piccola escursione, ma poi tornava nel suo solito angolino. E pensava di fare così anche in quel giorno, quando si mise in moto per andare ad esplorare una zona lì vicino.
Ma, chissà che c'era nell'acqua, incominciò a muoversi, senza assolutamente guardare dove stava andando, completamente assorto nei suoi pensieri, nei suoi sogni ed incurante del fatto che tutto intorno a lui stava modificandosi.
Improvvisamente si riscosse perché sopra di lui passò un'ombra scura, di una forma stranissima a lui sconosciuta; e si accorse pure che l'acqua aveva cambiato colore, che tutto sembrava un po' più torbido, e che nessuno dei suoi punti di riferimento era più presente.
Venne di nuovo attratto dalla strana forma nera, di pesce, pensò, che praticamente gli stava sopra.
Nulla che avesse visto nella sua vita assomigliava vagamente a questa strana cosa. Per cercare di capire meglio si avvicinò alla superficie e buttò un'occhiata a pelo dell'acqua: non era un pesce, ma qualcosa di simile ad una barca, ma allo stesso tempo molto diversa, sembrava quasi una grande banana nera, con degli strani simboli di ferro attaccati a prua e a poppa, che fendeva però l'acqua con una grazia ed una leggerezza per lui inusitati. Era spinta da due persone, che si appoggiavano sull'acqua con due lunghi pali di legno, questi sì almeno li riconosceva, vestiti in un modo molto buffo, con delle magliette a strisce bianche e blu e bianche e rosse. Però l'insieme era molto simpatico, così il delfino decise di accompagnare la strana imbarcazione per un po', saltando in segno di amicizia dentro e fuori dall'acqua.
E mentre saltava, buttava lo sguardo di qua e di là, a destra e sinistra, e non finiva mai di stupirsi. Su quello strano mare galleggiavano delle case, bellissime case, sembravano quasi finte o di zucchero, ricoperte di decorazioni a non finire !!
Mai aveva visto nulla di così affascinante, e chissà se allora anche quelle strane case potevano muoversi, forse erano delle barche?? Che posto era mai questo? Continuò a accompagnare la buffa barchetta e si trovò in uno spiazzo d'acqua magico: tante altre imbarcazioni dello stesso tipo, qualcuna più piccola, qualcuna colorata; e di fronte a lui, e sempre che pareva galleggiare sull'acqua, una torre altissima, poi quello che immaginò essere una chiesa, poi un'altra casa grandissima, così grande che poteva forse essere un palazzo ….
Non stava forse sognando? Lo pensò, in effetti, ma poi vide venire verso di lui una forma ben più nota, e allora capì che era tutto vero, seppure strano: una nave, una vera nave gli si stava avvicinando e stava dirigendosi nella direzione dalla quale lui era arrivato. Il richiamo fu troppo forte, gli tornarono in mente tutte le navi a cui aveva saltato intorno, che aveva accompagnato e quindi la seguì, verso il mare aperto, guardandosi ogni tanto ancora intorno, per non scordare mai quella magia.
Anonimo
(dalla rete)
Questo è quello che è capitato ad uno di loro, forse più distratto e più sognatore dei suoi compagni.
La zona in cui normalmente passava le sue giornate a scorrazzare, saltare e scherzare era un grande pezzo di mare azzurro, pieno di pesci colorati di ogni forma; certo, da lì ogni tanto se ne andava a fare qualche viaggetto, qualche piccola escursione, ma poi tornava nel suo solito angolino. E pensava di fare così anche in quel giorno, quando si mise in moto per andare ad esplorare una zona lì vicino.
Ma, chissà che c'era nell'acqua, incominciò a muoversi, senza assolutamente guardare dove stava andando, completamente assorto nei suoi pensieri, nei suoi sogni ed incurante del fatto che tutto intorno a lui stava modificandosi.
Improvvisamente si riscosse perché sopra di lui passò un'ombra scura, di una forma stranissima a lui sconosciuta; e si accorse pure che l'acqua aveva cambiato colore, che tutto sembrava un po' più torbido, e che nessuno dei suoi punti di riferimento era più presente.
Venne di nuovo attratto dalla strana forma nera, di pesce, pensò, che praticamente gli stava sopra.
Nulla che avesse visto nella sua vita assomigliava vagamente a questa strana cosa. Per cercare di capire meglio si avvicinò alla superficie e buttò un'occhiata a pelo dell'acqua: non era un pesce, ma qualcosa di simile ad una barca, ma allo stesso tempo molto diversa, sembrava quasi una grande banana nera, con degli strani simboli di ferro attaccati a prua e a poppa, che fendeva però l'acqua con una grazia ed una leggerezza per lui inusitati. Era spinta da due persone, che si appoggiavano sull'acqua con due lunghi pali di legno, questi sì almeno li riconosceva, vestiti in un modo molto buffo, con delle magliette a strisce bianche e blu e bianche e rosse. Però l'insieme era molto simpatico, così il delfino decise di accompagnare la strana imbarcazione per un po', saltando in segno di amicizia dentro e fuori dall'acqua.
E mentre saltava, buttava lo sguardo di qua e di là, a destra e sinistra, e non finiva mai di stupirsi. Su quello strano mare galleggiavano delle case, bellissime case, sembravano quasi finte o di zucchero, ricoperte di decorazioni a non finire !!
Mai aveva visto nulla di così affascinante, e chissà se allora anche quelle strane case potevano muoversi, forse erano delle barche?? Che posto era mai questo? Continuò a accompagnare la buffa barchetta e si trovò in uno spiazzo d'acqua magico: tante altre imbarcazioni dello stesso tipo, qualcuna più piccola, qualcuna colorata; e di fronte a lui, e sempre che pareva galleggiare sull'acqua, una torre altissima, poi quello che immaginò essere una chiesa, poi un'altra casa grandissima, così grande che poteva forse essere un palazzo ….
Non stava forse sognando? Lo pensò, in effetti, ma poi vide venire verso di lui una forma ben più nota, e allora capì che era tutto vero, seppure strano: una nave, una vera nave gli si stava avvicinando e stava dirigendosi nella direzione dalla quale lui era arrivato. Il richiamo fu troppo forte, gli tornarono in mente tutte le navi a cui aveva saltato intorno, che aveva accompagnato e quindi la seguì, verso il mare aperto, guardandosi ogni tanto ancora intorno, per non scordare mai quella magia.
Anonimo
(dalla rete)
dove mai tutto
si pone in discussione
ecco un inghippo
ecco una ragione;
chiedo a volte,
a volte rispondo...
Anonimo
del XX° secolo
frammenti ritrovati
Nessun commento:
Posta un commento