domenica 9 febbraio 2014

Emily

There is a word
Which bears a sword
Can pierce an armed man -
It hurls it's barbed syllables
And is mute again -
But where it fell
The saved will tell
On patriotic day,
Some epauletted Brother
Gave his breath away.

Wherever runs the breathless sun -
Wherever roams the day,
There is it's noiseless onset -
There is it's victory!
Behold the keenest marksman!
The most accomplished shot!
Time's sublimest target
Is a soul "forgot"!
   C'è una parola
Che regge una spada
Può trafiggere un uomo armato -
Scaglia le sue acuminate sillabe
Ed è muta di nuovo -
Ma dove è caduta
Gli scampati diranno
Nel patriottico giorno,
Che qualche decorato Fratello
Esalò l'ultimo respiro.

Ovunque corra l'affannato sole -
Ovunque vaghi il giorno,
Là è il suo silenzioso assalto -
La è la sua vittoria!
Osserva il tiratore più acuto!
Il colpo più centrato!
Il più sublime bersaglio del Tempo
È un'anima "dimenticata"!


Emily Dickinson


L'ultima parola della poesia, evidenziata dalle virgolette, suggerisce che la parola del primo verso possa essere "addio" o, comunque, una parola che comporti separazione, oblio; perciò anche la morte può essere il soggetto dei versi, perché dove cade c'è qualcuno che viene insignito dei gradi dell'immortalità esalando l'ultimo respiro. L'oscillazione fra morte e separazione continua nella seconda strofa, dove l'inizio fa pensare più alla prima, onnipresente e sempre vittoriosa, mentre i quattro versi finali spostano il senso più verso la seconda, con quel "tiratore" dalla vista acuta che centra il bersaglio-anima facendone svanire non solo l'esistenza ma anche il ricordo. La versione riportata sopra è quella trascritta nei fascicoli, mentre un'altra copia, praticamente identica a parte qualche variante nella punteggiatura, fu inviata a Susan, fatto questo che può far pensare a una parola concreta, pungente come una spada, detta dall'amica d'infanzia ora cognata, vicina di casa ma ormai lontana dall'intimità degli anni precedenti.

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