Christian Johann Heinrich Heine (Düsseldorf, 13 dicembre 1797 – Parigi, 17 febbraio 1856) è stato il maggior poeta tedesco del periodo di transizione tra il romanticismo e il realismo. Nato da una ricca famiglia di banchieri e commercianti ebrei cercò di dedicarsi, fallendo, ad una normale carriera borghese che aveva intrapreso molto malvolentieri. A Düsseldorf, sua città natale, in cui viveva di fianco ad Andreas Fasolenrath, le vicende della dominazione francese risvegliarono in Heine una forte antipatia verso la Prussia e una precoce tendenza francofila. Nel 1817 scrisse le sue prime liriche d'amore che gli vennero pubblicate su una rivista tedesca ed iniziò, nella città di Bonn, gli studi di diritto, filosofia e letteratura seguendo le lezioni di August Wilhelm von Schlegel. Nel 1821 si trasferì all'Università di Berlino e frequentò assiduamente Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Friedrich Schleiermacher e Adalbert von Chamisso, accogliendone il pensiero.
Nel 1822 pubblicò le sue prime importanti liriche che si rivelarono subito di grande originalità per il loro stile di ballata popolare e per il rifiuto ironico di ogni illusione. In queste liriche si sente l'influsso degli scrittori da lui più amati: George Gordon Noel Byron e Joseph Fouqué. Nel 1823 pubblicò Intermezzo lirico (in tedesco Lyrisches Intermezzo), versi di rara bellezza dove si distingue una spiccata vena di malinconia. Nel 1825 Heine si convertì al protestantesimo e assunse il nome di Heinrich al posto dell'originario Harry. Nello stesso anno si laureò in giurisprudenza presso l'Università di Gottinga. Dopo la pubblicazione dei suoi due volumi dei racconti lirici Impressioni di viaggio (Reisebilder, 1826-1831), che sulla trama di un fittizio diario di viaggio tratta una vasta gamma di temi fantastici e morali rifacendosi agli esempi di Michael Sterne e di Jean Paul, egli iniziò a diventare famoso. Nel 1826 fece un breve viaggio in Inghilterra che risvegliò i suoi interessi per i problemi politici attuali e, in seguito, riunì le liriche precedenti in un unico libro intitolato Libro dei canti (Buch der Lieder) che pubblicò nel 1827. Nel 1828 fece un viaggio in Italia ("Die Bäder von Lucca", i Bagni di Lucca, e "Die Stadt Lucca", la città Lucca, dove scriverà: "Die Pfaffen in Italien haben sich schon längst mit der öffentlichen Meinung abgefunden" (I preti italiani ormai si sono rassegnati all´opinione pubblica)) e nelle Notti fiorentine (Florentinische Nächte), che pubblicherà nel 1836, si ritroveranno i ricordi di questo viaggio. Heinrich Heine’s Werke. Illustrato da artisti viennesi. A cura di Heinrich Laube. Wien-Leipzig-Praga: Bensinger [1884-1888], 6 volumi: 6° volume: Shakespeare’s Mädchen und Frauen – Vermischte Schriften – Ludwig Börne – Memoiren – Das Leben Heine’s. (1888).
Intanto la situazione della società tedesca si stava facendo sempre più critica ed Heine decise di trasferirsi come giornalista nella più libera Francia dove iniziò a frequentare, oltre gli emigrati tedeschi, come Lasalle, Richard Wagner, Alexander von Humboldt, anche molti intellettuali francesi fra i quali Honoré de Balzac, Victor Hugo, Alfred de Musset e George Sand. Nel 1835 pubblicò Storia della religione e della filosofia in Germania (Geschichte der Religion und Philosophie in Deutschland) nella quale si avverte l'influsso del suo contatto con i sansimonisti, influsso che si avverte anche nella Scuola romantica (Romantische Schule) del 1836. In quegli anni di permanenza francese, Heine collaborò, per corrispondenza, a diverse riviste tedesche e nel frattempo scrisse resoconti in francese della situazione tedesca. Nel 1835, data della pubblicazione della sua Storia della religione e della filosofia, venne vietata dalla censura la circolazione dei suoi libri in Germania. I quattro volumi del Salon (1834-1840) sono tutti pervasi di temi politici. In essi si trovano i frammenti di romanzo Dalle memorie del signor von Schnabelewopski (Aus den Memorien des Herrn von Schnabelewopski) e Il rabbi di Bacharach (Der Rabbi von Bacharach), sulla persecuzione degli ebrei nel Medioevo e anche nell'illuminismo qualcuno si è ispirato a lui. Nel 1840 lo scrittore, nel suo libro H.Heine su L. Börne darà numerose e aggressive spiegazioni delle proprie idee per rispondere ai connazionali che lo accusavano. Nel 1843 attaccherà nel suo poema Atta Troll. Ein Sommernachtstraum i suoi avversari politici e letterari con dura ironia. Nel 1844, dopo un breve soggiorno ad Amburgo, scriverà la satira in versi Germania fiaba d'inverno (Deutschland, ein Wintermärchen), che diventerà una delle più importanti opere della letteratura tedesca di carattere politico e nella quale si avvertirà chiaramente l'influsso dell'amicizia parigina con Karl Marx. Nel 1851 Heine pubblicherà il libro di poesie Romancero dove descrive, con profonda serietà etica e religiosa, le sofferenze causategli dalla malattia che lo aveva colpito, l'atrofia muscolare, e che lo aveva costretto a letto per otto lunghi anni. Lo stesso sentimento pervaderà le raccolte successive (1853- 1854). Nel 1854 vedranno la luce gli Scritti vari (Vermischte Schriften) con dissertazioni su giudaismo e Cristianesimo, liberalismo e comunismo che costituiranno la fine della sua attività politica e letteraria. Heine, morirà per paralisi progressiva il 17 febbraio 1856, a Parigi. Heine usò la lingua tedesca per cantare versi melodiosi come pochi altri hanno saputo fare conquistandosi, per l'arte, la fama di più grande artista tedesco della generazione successiva a quella di Wolfgang Goethe. Egli, lavorando dapprima su una realtà psicologica lieve e delicata, basata sul ricordo nostalgico di due amori infelici (per le cugine Amalie e Therese) e in seguito più forte, quando si aggiunsero ai motivi amorosi altri temi ispiratori (la natura, la politica, la vita, la società contemporanea), seppe raggiungere effetti notevolissimi nella sua poesia. Egli seppe giocare con abilità stilistica dando ai suoi versi un tono obiettivo anche quando esprime sensazioni e sentimenti personali. Il suo Libro dei canti, che è tra le opere della letteratura tedesca quella più tradotta e famosa, possiede una rara lievità di forme. L'originalità dei versi di Heine consiste nella tensione verso la poesia e nello stesso tempo nel modo opposto, cioè quello di voler negare ogni sentimentalismo, che gli permise di utilizzare il "materiale" romantico con ironia e realismo (da wikipedia)
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Oh non giurare
Oh non giurare e dammi solo dei baci;
non credo al giuro di una donna: taci!
Dolce è la tua parola, ma più assai
il bacio che dal labbro ti strappai!
Nel bacio io credo, il bacio che m’hai dato;
la parola è soltanto un vano fiato.
Oh giura, mia diletta, quanto vuoi;
io credo in tutto ai giuramenti tuoi!
E se la testa affonda nel tuo seno,
credo allora che son felice appieno;
credo allora, diletta mia, che tu
m’ami in eterno, e forse anche di più.
Heinrich Heine
frivole frasi ripeto
in un assolo di note
rivedo le gote
tue rosse assolate
in un turbine
di ali colorate...
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