sabato 17 novembre 2012

Li Po, tra poesia e riflesso


Li Po (701-662), considerato spesso come il più grande dei poeti cinesi, è certo il più conosciuto in Europa e il più tradotto.
Visse in uno dei periodi più neri della storia cinese, durante una guerra nella quale morirono trenta milioni di uomini; ma nei suoi versi riuscì a starne lontano, “colla testa appoggiata a un guanciale di nuvole azzurre”, per dirla con lui.
Da: Liriche cinesi (1753 a. C. – 1278 d. C.)
Antologia dell’antica poesia cinese a cura di Giorgia Valensin. Prefazione di Eugenio Montale (Einaudi 1981),
(dalla rete).




gialla visione con ali possenti
ritorni e ritrovi me stesso
in un attimo grido e dispero
poi dormo ogni tanto sereno...


 

Tristezza d'Autunno

Lungo
la gialla argilla dorata
della Grande Muraglia
lui cavalca il bianco cavallo.
Casì  lei sogna e sempre pensa
all'amato in guerra, nel deserto ostile.
Le lucciole sfiorano la sua finestra,
la luna accarezza i suoi capelli,
e lei,
abbandonata alla sua tristezza
nel colore delle foglie d'autunno
che cadono appassite,
vista da nessuno
piange e geme
pur sapendo
che le lacrime non salvano nulla.

Li Po

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