giovedì 8 novembre 2012

Finestra tra poesia e riflesso

Una finestra è un'apertura praticata in una parete verticale della muratura per consentire, se non chiusa, l'ingresso della luce e, di norma, lo scambio dell'aria tra il vano interno di una costruzione e l'esterno. In architettura la finestra ha spesso un autonomo contenuto stilistico e talvolta caratterizza il prospetto, determinandone il movimento. In geometria descrittiva le finestre sono definite come casi di intersezione tra solidi, i quali, nei casi più frequenti, sono formati da prismi, piramidi e superfici di rotazione. Le dimensioni di una finestra variano in funzione di vari fattori: il clima del luogo; le esigenze di illuminazione e ombreggiamento; le esigenze di aerazione, riscaldamento o raffreddamento; l'estensione della stanza; le qualità estetiche e stilistiche, anche rapportate all'intero edificio; l'esposizione della struttura abitabile. I Romani furono i primi a dotare le finestre di tamponamento in vetro, una tecnica che poi si perse per scarsità di materiali durante l'alto Medioevo, per venire poi ripresa il larga scala solo nel periodo gotico (XII secolo - XIII secolo). Nel Rinascimento sono stati introdotti molti tipi di finestra, come la bifora, la trifora, la serliana, l'inginocchiata, l'occhio di bue e, tipicamente italiano, l'abbaino, che si apre nella copertura. Dalle influenze moresche e saracene derivano altri stili ed accessori della finestra, che è protetta esternamente dall'inferriata, dalla persiana, dal portello o dal cassettone ed all'interno dalla veneziana o dallo scuro. Si possono avere finestre che raggiungono la quota del pavimento, chiamate anche "porte-finestre"; finestre la cui quota del davanzale è circa di un metro e consente l'affaccio di persone; oppure finestre collocate più in alto, che danno solo luce e aria (nel diritto privato si chiamano infatti luci). Inoltre esistono tipi particolari di finestre, detti lucernari o cappuccine, che vengono praticate sulle coperture inclinate.

La finestra

Stanotte è arrivato un temporale e ha fatto saltare
l'elettricità. Quando ho guardato fuori
dalla finestra, gli alberi erano traslucidi.
Curvi e ricoperti di brina. Una calma enorme
s'estendeva sull'intera campagna.
Pur sapendo che non era vero, in quel momento
avevo la sensazione di non aver mai fatto, in vita
mia, una falsa promessa né d'aver mai commesso
neanche un atto impuro. I miei pensieri
erano pieni di virtù. Più tardi, nella mattinata,
naturalmente, hanno riattaccato l'elettricità.
Il sole è uscito da dietro le nuvole
e ha sciolto la brinata.
E tutto è tornato come prima.

Raymond Carver






lo sguardo indugia
sui monti e le nubi,
il primo freddo esalta
il ricamo di un ragno,
c'è una bava di vento...

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