venerdì 4 maggio 2012

Poesia e riflesso

Ti dono questi versi, perché se un giorno il mio
nome approderà felicemente alle epoche lontane e
farà sognare qualche sera i cervelli degli uomini,
vascello assecondato da un gran vento,
il ricordo di te, pari alle vaghe favole, affatichi il
lettore come un timpano, e resti appeso come un
fraterno e mistico anello alle mie rime altere;
essere maledetto cui, dagli abissi profondi sino al
più alto dei cieli, nulla all'infuori di me risponde! O
tu, che come un'ombra dall'effimera orma,
calpesti con piede leggero e sguardo sereno gli
stupidi mortali che t'hanno giudicato amara, statua
dagli occhi metallici, grande angelo dalla bronzea
fronte!

Charles Baudelaire


stinte cornici abbagliano
soli distanti, aliene spiagge
che cingono sabbiosi approdi;
così in un sogno peregrino
arriva la mia anima al lido...

2 commenti:

  1. Poi si riparte
    ansando come consunta locmotiva,
    e l'anima va
    lundi ad arrivare all'approdo:
    solo un nome
    o un volto conosciuto,
    oltre la riva che porta all'interminabile mare...
    "poesieinsmalto"

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  2. Bentornata Annamaria,

    mi sei mancata.

    Gujil

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