lunedì 5 marzo 2012

Poesia e frammento

Carlo Betocchi nacque a Torino il 23 maggio 1899, da padre ferrarese e madre toscana, e scomparve a Bordighera (IM) il 25 maggio 1986. Traferitosi a Firenze da bambino, visse poi a Trieste, Roma, Bologna, Venezia, ma può esser considerato poeta toscano (anche se Caproni aggiunse: "...Piú che toscano, italiano all'antico modo romanico") (dalla rete).

Non ho più che lo stento d'una vita

Non ho più che lo stento d'una vita
che sta passando, e perduto il suo fiore
mette spine e non foglie, e a malapena
respira. Eppure, senza acredine.
C'è quell'amore nascosto, in me,
quanto più miserevole pudico,
quel sentore di terra, che resiste,
come nei campi spogli: una ricchezza
creata, non mia, inestinguibile.
Nemmeno più coltivabile, forse, ma vera
esistenza; così come pare sperduta
nel cosmo, con la sua gravità, le sue leggi,
il suo magnetismo morente, che lo Spirito
non dimentica, anzi numera.
Non guardatemi, che son vecchio,
ma nel mio mutismo pietroso ascoltate
come gorgheggia , com'è fiero l'amore

Carlo Betocchi


gli infiniti spazi, nel buio,
risaltano appena in contorni
che decisi si muovono e toccano
le mie pene si arricciano
in stropicciati pensieri;
tu sei come sei
e un lampo ricorda
le assolate vicende, gli orpelli,
in un vivido lampo di luce
io, qui, sempre ti aspetto...

2 commenti:

  1. Ti aspetto
    come presenza gentile oltre il tramonto dei sensi
    pura materia, non morsa dalla tenebra,
    ti aspetto oltre l'insolita ora,
    oltre l'intricato arcano dei sensi,
    sempre come allora,
    oggi come ieri,
    presenza vivida che dona pace al mio cuore......
    "poeseiinsmalto"

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  2. Ciao Annamaria,

    ben tornata.

    Gujil

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