sabato 18 febbraio 2012

Ancora musica

 

L'insieme delle note sul pentagramma dà origine alle composizioni musicali, esse devono rispettare regole al pari di quelle grammaticali.
Per nota musicale si intendono fondamentalmente due cose: il segno con cui si rappresentano i suoni usati nella musica e il singolo suono stesso, generato da uno strumento o dalla voce umana.
Nel sistema di scrittura tradizionalmente impiegato per la musica colta europea degli ultimi quattro secoli, le note scritte sono cerchietti vuoti o pieni, dotati o meno di diversi tipi di altri segni specifici, che trovano posto sul pentagramma.
Le note che hanno frequenza pari a una potenza intera (positiva o negativa) di due rispetto alle altre sono simili: l'intervallo determinato da queste note è detto ottava.
Di conseguenza sono comunemente chiamate con lo stesso nome.
Pertanto, per identificare una nota in modo univoco si deve indicare anche l'ottava di appartenenza.

Le note musicali della scala diatonica sono sette:
do · re · mi · fa · sol · la · si

Se consideriamo la scala cromatica, ci sono altri suoni che si ottengono abbassando o alzando di un semitono le 7 note diatoniche mediante bemolle e diesis.
Gli antichi non conoscevano una notazione musicale propriamente detta, limitandosi a indicare i suoni della scala diatonica con le prime lettere dell'alfabeto (da wikipedia).



Musica

O musica, soave conoscenza,
tanto innaturi l'anima fin ch'ella
delle imagini vere la più bella
in sua voce ritrova e in sua movenza;
e come a noi perman l'intelligenza
se vada in labilsuono di favella,
armoniosa in te non si cancella
l'eterna verità mentre è parvenza.
Virtù ti crea che non par segreta,
ma il ritmo snuda l'amor che discende
dall'universo a rivelar la meta:
amor che nel cammino nostro accende
l'inconsapevol brama triste o lieta,
e in te, raggiunto il tempo, lo trascende.

Clemente Rebora

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