Ho ripreso questo post così come era perchè mi ha colpito questa autorice giapponese così particolare.
Il suo modo di descrivere e disegnare è davvero unico e dimostra come sia ancora possibile tracciare e dipingere con gusto ed amore per il colore e le scene.
L'Italia è una terra da ami e la luce di alcune sue regioni è sicuramente particolare e, quando colpisce, non abbaglia ma ti entra nel cuore.
Questa artista del sol levante sembra averne colto in pieno l'essenza.
Si allarga lo sguardo di Harumi Aoyaghi dal Giappone all'Italia attraverso una sensibilità che diventa affinità elettiva per il nostro territorio.
Si può parlare di una ripesa di angoli e particolari di case e finestre, di acque lagunari e mazzi di fiori resi ad acquerello attraverso una sensibilità che l'artista, dopo gli studi in Giappone, ha approfondito a Roma e a Venezia.
Le è propria una sensibilità per la luminosità diffusa, lontana dall'intenso chiarore mediterraneo, nella quale entrano i temi costanti di una natura legata alla realtà dei luoghi: Venezia, la Toscana, la terra veneta.
Da qui una sensibilità per il valore di un ciuffo d'erba, di un brano di muro, di un vaso di fiori, di un ramo di vite, di una facciata dalle imposte chiuse si esprime in chiarezza di visione, di semplicità raggiunta.
Da qui il brillare di un blu e di un rosso, del giallo in unità a un verde acido in rapporto con l'ombrosità soffusa di portici e finestre, d'interni immersi nella quiete.
La sua abilità raggiunta le permette di esprimere il variare della luce, di osservare con tranquillità un luogo per poi rendere il fascino discreto, lasciando a raccolti brani di colore esprimere l'armonia diffusa (Maria Lucia Ferraguti, dalla rete).
bellissima pittura!
RispondiElimina