lunedì 19 settembre 2011

Foglie d'erba

Foglie d'erba
(Leaves of Grass nell'originale in lingua inglese)
è il titolo della più conosciuta raccolta di poesie del poeta e scrittore statunitense Walt Whitman.
Venne pubblicata per la prima volta nell'anno 1855, in occasione del giorno dell'Indipendenza americana: quasi un segno propiziatorio per un'opera destinata ad essere considerata come la Bibbia democratica americana.
E questo sebbene il testo della raccolta apparisse - almeno all'uscita, e in minore misura nelle successive edizioni - quanto meno insolito rispetto alla tradizione, composto com'era da una lunga serie di versetti, non divisi in strofe, senza pause o titoli.
Daopo la pubblicazione di Foglie d'erba la produzione poetica di Whitman continuò ininterrotta per tutta la vita del poeta, malgrado le sue numerose vicende esistenziali che ne provarono il morale: dal dolore per la morte dei genitori, allo scoppio della guerra di secessione americana, dall'opera di volontario negli ospedali militari, all'uccisione/assassinio dell'allora presidente americano Abramo Lincoln, episodio questo  che lo colpì enormemente, passando attraverso l'esperienza della paralisi, all'accusa di oscenità per certi suoi versi che esaltavano fin troppo esplicitamente la sessualità e infine gli (acri) commenti sulla sua presunta omosessualità, palesata successivamente, con la pubblicazione dei suoi epistolari amorosi con uomini e di studi sui suoi rapporti con soldati. (dalla rete).



Oh Capitano! Mio Capitano!

Oh Capitano! Mio Capitano!
il nostro duro viaggio è finito,
la nave ha scapolato ogni tempesta,
il premio che cercavamo ottenuto, il porto è vicino,
sento le campane,
la gente esulta, mentre gli occhi seguono la solida chiglia, il vascello severo e audace:
ma, o cuore,
cuore,
cuore!
gocce rosse di sangue dove sul ponte il mio Capitano giace caduto freddo morto.
O Capitano! Mio Capitano!
alzati a sentire le campane; alzati - per te la bandiera è gettata - per te la tromba suona, per te i fiori, i nastri, le ghirlande - per te le rive di folla per te urlano, in massa, oscillanti, i volti accesi verso di te;
ecco Capitano!
Padre caro!
Questo mio braccio sotto la nuca!
E' un sogno che sulla tolda sei caduto freddo, morto.
Il mio Capitano non risponde,
esangui e immobili le sue labbra,
non sente il mio braccio, non ha battiti, volontà,
la nave è all'ancora sana e salva,
il viaggio finito, dal duro viaggio la nave vincitrice torna, raggiunta la meta;
esultate rive, suonate campane!
Ma io con passo funebre cammino sul ponte dove il Capitano giace
freddo, morto.

Walt Whitman
Foglie d’erba

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