Saluto al sereno
Addio, rabbia di tempesta!
Addio, strepito di tuoni!
Vanno in fuga i nuvoloni,
e pulito il cielo resta.
Addio, pioggia! Qualche stilla
dai molli alberi si stacca:
ogni foglia, fiore o bacca
al novello sole brilla.
Consolato il mondo tace.
Su ciascuna afflitta cosa
come un balsamo si posa
la serena amica
Pace.
Angiolo Silvio Novaro
Angiolo Silvio Novaro (Diano Marina, 12 novembre 1866 – Oneglia, 10 marzo 1938) è stato un poeta e scrittore italiano, aderente al Minimalismo.
Nacque a Diano Marina il 12 novembre del 1866, ma con la famiglia si trasferì presto ad Oneglia per prendere il suo posto nella ditta olearia di famiglia la "P. Sasso e Figli" di proprietà della madre Paolina Sasso. Angiolo Silvio visse appartato e in riserbo nella "Casa Rossa" a Oneglia, dove scrisse le sue opere. Le sue prime opere sono romanzi e novelle di ispirazione verista, pubblicati su riviste del tempo; poi, dopo il matrimonio con Laura Butta nel 1894 e la nascita del figlio Jacopo, la sua produzione si arricchì di liriche, raccolte nel suo libro più famoso Il Cestello, dove si trova una poesia dedicata alla sua bella terra Diano Marina. Nella sua vita Angiolo ebbe amicizie molto importanti come Giovanni Vera e Gabriele d'Annunzio. Il dolore per la morte di Jacopo durante la prima guerra mondiale determinò un'opera di intensa commozione: Il fabbro armonioso. Della sua opera poetica si ricorda particolarmente la poesia: Che dice la pioggerellina di marzo?, per decenni presente su migliaia di sussidiari, che generazioni di studenti italiani hanno imparato. Morì ad Oneglia il 10 marzo 1938 (da Wikipedia).
Che dice la pioggerellina di marzo?
Che dice la pioggerellina
Di marzo, che picchia argentina
Sui tegoli vecchi
Del tetto, sui bruscoli secchi
Dell’orto, sul fico e sul moro
Ornati di gèmmule d’oro?
Di marzo, che picchia argentina
Sui tegoli vecchi
Del tetto, sui bruscoli secchi
Dell’orto, sul fico e sul moro
Ornati di gèmmule d’oro?
Passata è l’uggiosa invernata,
Passata, passata!
Di fuor dalla nuvola nera,
Di fuor dalla nuvola bigia
Che in cielo si pigia,
Domani uscira’ Primavera
Guernita di gemme e di gale,
Di lucido sole,
Di fresche viole,
Di primule rosse, di battiti d’ale,
Di nidi,
Di gridi,
Di rondini ed anche
Di stelle di mandorlo, bianche......
Passata, passata!
Di fuor dalla nuvola nera,
Di fuor dalla nuvola bigia
Che in cielo si pigia,
Domani uscira’ Primavera
Guernita di gemme e di gale,
Di lucido sole,
Di fresche viole,
Di primule rosse, di battiti d’ale,
Di nidi,
Di gridi,
Di rondini ed anche
Di stelle di mandorlo, bianche......
Che dice la pioggerellina
di marzo, che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
dell’orto, sul fico e sul moro
Ornati di gèmmule d’oro?
di marzo, che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
dell’orto, sul fico e sul moro
Ornati di gèmmule d’oro?
Ciò canta, ciò dice:
E il cuor che l’ascolta è felice.
Che dice la pioggerellina
Di marzo, che picchia argentina
Sui tegoli vecchi
Del tetto, sui bruscoli secchi
Dell’ orto.
E il cuor che l’ascolta è felice.
Che dice la pioggerellina
Di marzo, che picchia argentina
Sui tegoli vecchi
Del tetto, sui bruscoli secchi
Dell’ orto.
Angiolo Silvio Novaro
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