lunedì 26 aprile 2010



GIORNO DOPO GIORNO

Giorno dopo giorno: parole maledette e il sangue
e l'oro. Vi riconosco, miei simili, o mostri
della terra. Al vostro morso è caduta la pietà,
e la croce gentile ci ha lasciati.
E più non posso tornare nel mio eliso.
Alzeremo tombe in riva al mare, sui campi dilaniati,
ma non uno dei sarcofaghi che segnano gli eroi.
Con noi la morte ha più volte giocato:
s'udiva nell'aria un battere monotono di foglie,
come nella brughiera se al vento di scirocco
la folaga palustre sale sulla nube.

Salvatore Quasimodo
Tratto da La voce della resistenza,

a cura del Comitato nazionale dell'Ampi - Roma, 1981


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Il giorno dopo è sempre qualcosa di strano, se sei stato felice la felicità si ridimensiona in sorriso, se sei stato triste la tristezza si stempera nella rassegnazione.
Il giorno dopo è dopo ogni cosa, denso di passato ci affaccia al futuro mediando le nostre sensazioni ed il nostro essere intero.
E' il dopo, l'immagine chiara di ciò che è accaduto ma spesso noi non lo vediamo, ci piace solo osservare il riflesso del nostro intimo, come appare nello specchio della vita e come segna il nostro corpo.
Molto spesso piangiamo, il giorno dopo, di quel pianto che libera e permette di ricominciare a macinare la vita.; a volte invece ne ridiamo ancora ed il cielo è di un azzurro indicibile.
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