domenica 4 aprile 2010


E' una Pasqua diversa, lontana da quella che si pensava di trascorrere, sarà piena di pensieri a mezzaria, di tristi presentimenti che si cercherà di trattenere dentro di sè per non trqasmettere agli altri il senso di disagio che pervade il mio profondo.

Avrei voluto una Pasqua di sole, di fiori, con nelll'aria quell'odore di primavera che tanto mi piace e che ora difficilmente colgo.

Ricordo le campane della mia giovinezza, di quando il primo sole mi svelava segreti indicibili ed io percorrevo distanze infinite con la mente e con la bicicletta. Ricordo un paese denso di quei profumi che ancora ho in mente, ricordo i fontanili sgorganti purezza ed il volo delle rondini.

Oggi, a guardare questo plumbeo cielo ho un peso sul cuore.
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