giovedì 1 aprile 2010

Cicogne


Non c’è luogo
dove le speranze vivano
come cicogne su un muro antico
alte sul mondo
sul rumore.
Quiete, serene
in nidi di passato e sogni.

Sono così bambine
le mie fantasie
che m’inteneriscono fino al pianto.
Così smarrite e femmine
che si abbracciano furtive nel buio
e fanno l’amore tra loro.

Le condurrei lungo cammini
di fiaba, se non fossi così stanca
così sola, sempre, e muta.

Quando trovo la voce
mormora linee d’hennè
che sbiadiscono piano.
Tintinna leggera e falsa
come moneta bucata
nell’acqua s’allenta.

Arriva a te in un sussurro
e non dice: amami, ora
che ho ancora fiato e mani.

Dice cose inutili fiorite
fuori stagione
senza rami, senza radici.

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