Un sole disegnato
una vecchia moneta sul polso
sottile e calda di me
un forellino per guardare il mondo
un giro di giostra e di stagione.
L’iride, la pupilla sul buio
i miei occhi segnati
il viso non mio e mio
del riposo sciupato
e dei pessimi sogni
la conoscenza inquieta
del sentiero tortuoso
che non porta in cima.
Qualcosa che vaga
nel mio cuore e non sa
qualcosa di molto solo
e implacabile
come una luna crescente.
Qualcosa come la primavera
e la magnolia in boccio
e l’amore.
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