giovedì 11 marzo 2010
Neve di marzo
In neve sospesa
la gioia sconsiderata
diventa pianto.
Gelo fuori e dentro.
Non è più primavera.
Non per me.
Non mi spetta.
Voglio arrivare tardi
stasera, tardi
a qualsiasi impegno.
Voglio morire un po’
per questa notte
senza sogni
e desideri.
Non riesco a non amare.
Conosco l’errore
lo abbraccio
come un figlio sbagliato
desiderato
abortito
eppure così vivo
e cattivo.
Latte d'inverno
Ancora latte d’inverno
nel cielo
nubi diffuse
luce totale.
Ancora troppo freddo
e un respiro sottile
di solitudine
in tutto questo silenzio.
Un respiro
che è mio
e mi sveglia
quando dovrei dormire.
Sono un involto
di sonno e bisogni.
Non sento
la primula fiorire
non sento
il gelsomino.
Non sento.
Mi sveglio
con un viso in mente
e la certezza
di tutti i risvegli
in cui nessuno
mi ha dormito accanto.
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