lunedì 30 novembre 2009

E Siamo Partiti

Le analogie mi sembrano fin troppo evidenti ma mi fa piacere cercare di ribadirle; i nostri bisnonni loro malgrado emigravano verso gli Stati Uniti ed il continente americano ammassati nelle stalle dei bastimenti o, quando andava bene, stipati nelle loro stive in mezzo ad ogni genere di carico e mercanzia. Poi una volta arrivati trattati peggio di animali subivano quarantena su un isolotto senza cibo nè assistenza...oggi, anche se invertendo l'ordine dei fattori il prodotto continua a non cambiare, sembra che almeno sembra vada un pò meglio ed il trattamento sia quantomeno il più umano possibile.

"L'onda di ieri porta l'onda di oggi"...si sono solo capovolti i ruoli ed oggi siamo noi il paese in cui emigrare.

La nemesi storica avanza imperterrita di fronte ad ogni pensiero od azione, indipendentemente da qualsiasi parte arrivi o si ponga. I popoli vanno dove si mangia perchè quando si ha la pancia piena si (s)ragiona assai meglio. La relatività della posizione che ognuno di noi nutre nei confronti di chi emigra è frutto solo di contrapposizioni etniche ben pilotate dalla classe politica, c'è chi è contro e c'è chi è a favore, anche qualche neutrale a dir la verità che si riserva il posizionamento in un futuro più o meno prossimo.



Un grazie a Davide Bernasconi (VanDeSfroos) per questa bella canzone che ha un testo (dialettale) di estrema attualità ed è socialmente asssolutamente corretto e condivisibile.

Per favore meditiamoci molto seriamente.

---

E Semm Partii:

Come figli raccolti in braccio da questa nave che non sa partire, ricamiamo il mare con lo sguardo a punta, l'ancora più grossa ce l'abbiamo qui. Come figli portati a spasso dalle onde a pezzi che san tutto loro, verso un'orizzonte con il sole al collo, dondolando sempre, ma cadendo mai. L'unda de ieer porta l'unda de incöö l'öcc de un vecc l'era l'öcc de un fiöö. E sèmm partii e sèmm partii, per questa America sugnàda in prèssa, la fàcia dùpia cumè una munéda e una valìsa che gh'è deent nagòtt. E sèmm partii e sèmm partii, cumè tocch de vedru de un büceer a tocch, una vita noeva quaand finìss el maar mentre quèla vègia la te pìca i spàll... E sèmm partii... Come figli salutati a mano da questa gente che non riesci più a vedere, fazzoletti bianchi che non san volare, non ci seguiranno e resteranno là. Come figli presi a calci in culo da una paura con le scarpe nuove e gli occhi bruciano senza rumore, non è solo il vento, non è solo il sale. L'unda de ieer porta l'unda de incöö l'öcc de un vecc l'era l'öcc de un fiöö. E sèmm partii e sèmm partii, per questa America che maja tücc un gratacieel o una rivultèla se la furtoena la me baserà. E sèmm partii e sèmm partii, cumè una cicàda cuntra la bufera , se ghe la foo cambi la mia vita, se fùndi mea l'è giammò quajcòss. E sèmm partii..... Come figli raccattati al volo da questa statua che nasconde il cielo, ha una faccia dura e ci guarda strano, sarem poi simpatici alla Libertà? E sèmm partii e sèmm partii, per questa America sugnàda in prèssa, la fàcia dùpia cumè una munéda e una valisa che gh'è deent nagòtt. E sèmm partii e sèmm partii, cumè tòcch de vedru de un büceer a tòcch, una vita noeva quaand finìss el maar mentre quèla vègia la te pica i spàll. E sèmm partii.....

---

Dura essere emigranti specie agli inizi del secolo, dobbiamo solo ricordarci che le generazioni successive di queste persone che allora erano poco più che derelitti ora sono cemento e parte integrante di grandi nazioni democratiche, indipendentemente da origini, cultura e credo religioso.

"Mamma mia dammi cento lire, che in America voglio andar... Cento lire io te le do ma in America no, no, no..."

...I canoni fondamentali dei canti di emigrazione prescindono, in realtà, dalla specificità dell’argomento.

Nel senso che esistono canoni generali: sono canti di lavoro, canzoni d’amore e canti che esprimono fondamentalmente la nostalgia...
...sul finire dell’Ottocento, la corsa all’America.

Un immenso territorio al di là dell’Oceano, tutto da "riscoprire", e che può offrire grandi opportunità.

La "Merica" diventa anche l’ancora di salvezza per gente che in Italia non vede futuro...

Prof. Emilio Franzina

----

Nessun commento:

Posta un commento