lunedì 19 ottobre 2009

I Sette Peccati Capitali


La vita dell'uomo nell'immaginario di un folle?
O il folle in realtà è solamente l'uomo che vive la sua vita nel peccato?
Sarebbe interessante sapere il vero intento di Bosch prima di descrivere questa stranissima sua opera che si guarda dall'alto in basso, cosa assolutamente unica per un'opera pittorica.
Vero è che una volta di più la lucida follia di un genio ha fermato attimi di vita quotidiana con uno scatto fotografico impietoso dell'essere umano nelle sue manifestazioni più animalesche e brutali.
Problemi vostri sembra dirci l'autore...forse è veramente così!
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Tra il 1475 e il 1480 Hieronymus esegue la tavola con I sette peccati capitali.
La tavola è costituita da cinque medaglioni; il più grande, posto al centro, rappresenta l’occhio di Dio. Nell'iride centrale, intorno al Cristo nel sepolcro, è posta la scritta: CAVE CAVE DOMINUS VIDET («Fai attenzione, il Signore ti sorveglia»).
Intorno a quest'Occhio sono distribuiti i sette peccati capitali tradotti in scenette (Ira, Vanità, Lussuria, Pigrizia, Gola, Avarizia, Invidia), collocati nei quattro angoli: la Morte dell’uomo, il Giudizio Universale, l’Inferno e il Paradiso. Sui cartigli i testi biblici: in alto «È un popolo privo di discernimento e di senno; o, se fossero saggi e chiaroveggenti, si occuperebbero di ciò che li aspetta» e in basso «Io nasconderò il mio volto davanti a loro e considererò quale sarà la loro fine» (da Wikipedia).

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