Non posso più
scriverti qui
dov’eravamo tu ed io
nelle parole vivi.
Non posso più
danzare nuda
nello spazio mentale
per il tuo piacere.
Cala il sipario. Il mio.
La mente grida
di dolore, invoca
il corpo che non c’è.
E il corpo mio
invecchia
dieci anni al minuto.
Non posso più
amarti, senza il tuo amore.
E’ una bestemmia
alla mia ultima devozione
all’estrema rispettosa
preghiera, alla cura pietosa
per la bimba
che non sono stata
per l’adolescente inquieta
che sarò sempre
per la donna ferita e ferita
e sola
che non vuoi
che non hai amato mai.
6 settembre 2009
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