Non saprai
la nostalgia della tua voce
che tocca, brusca e calda,
le corde del senso.
Non saprai
la tua immagine
visitarmi prima del sonno
e dirmi parole piane.
Non saprai
perché non vuoi sapere.
E il mio amore resta nel gusto
aspro e salato
delle mie povere dita
dove cerco coi denti
qualche sapore all’istante.
Un po’ di vita. E sangue.
Fiumaretta, 20 agosto
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