Un tempo
per pregare.
Lo sento
che devo.
Anche qui
anche nel flusso delle auto
nel gorgo dei pensieri
nell’ansia che si attorce
sulla felicità
remota
come una galassia.
Uno spazio
di parole analgesiche
nel guscio di me.
Una pausa.
Dove non essere niente.
Niente più che viva.
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