giovedì 27 dicembre 2007

Le Belle Donne 9

Come potrei finire senza menzionare Tlazolteotl,

la dea atzeca che rappresenta l’amore carnale.
Le antiche scritture riportano che ella non si dispiaceva ad accoppiarsi democraticamente nonché ripetutamente con i diversi dei atzechi procurando loro piacevoli momenti di relax.
Dea della lussuria più sfrenata ella è pure Tlaelquarni, ovvero “la purificatrice”.
E’ una giovinetta che porta una maschera di cacucciù e, al naso, un ornamento in forma di mezzaluna. Responsabile delle infedeltà coniugali essa concede, nel contempo, il perdono agli amanti.
Gli amori extraconiugali si riteneva che diffondessero attorno a coloro che vi si abbandonavano una puzza inconfondibile, una sorta di sortilegio assai peculiare detto in modo impronunciabile ma di indubbia e tramandata efficacia “tlazolmiquitzli” (significato letterale: la morte prodotta dall’amore) ed è per questo che la dea era anche la patrona dei bagni a vapore (si sà una lavata e la seguente asciugatura hanno ancora un’elevata efficacia ormai storicamente provata che resiste e si tramanda di generazioni in generazioni col passare inesorabile degli anni).
A questo titolo le veniva offerto ogni anno un giovane in sacrificio; veniva ucciso e scorticato e la sua pelle ancora calda veniva usata per ricoprire la statua della dea.

Chissà quante dimenticanze in questo piccolo Pantheon delle belle dee.
Ho chiesto alla mia memoria ma non ho trovato altro.
Spero di avere divertito; delle belle donne…quelle vere. Parleremo poi, un’altra volta.
A proposito ho volutamente tralasciato le didascalie dell’ iconografia che comunque fanno ovviamente riferimento ai testi; ci si può divertire a trovare gli autori.

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