sabato 31 maggio 2025

Alari

III

Il fuoco che scoppietta
nel caminetto verdeggia
e un'aria oscura grava
sopra un mondo indeciso.
Un vecchio stanco
dorme accanto a un alare
il sonno dell'abbandonato.
In questa luce abissale
che finge il bronzo, non ti svegliare
addormentato! E tu camminante
procedi piano; ma prima
un ramo aggiungi alla fiamma
del focolare e una pigna
matura alla cesta gettata
nel canto: ne cadono a terra
le provvigioni serbate
pel viaggio finale.

Eugenio Montale 

Nel tempo dell'attesa fuori
schiarisce un poco l'orizzonte
eppure passa piano in sordina
l'idea, quella della fine vicina...

Gli alari sono arnesi che si usano nel camino per sorreggere la legna e agevolare la combustione nel focolare.
Si posizionano davanti alla piastra del camino e la loro funzione è di migliorare la circolazione dell'aria nel caminetto.
Utilizzati sin dall'epoca romana, sono utili per sollevare il fuoco dal fondo del camino in modo da permettere un maggiore passaggio d'aria.

La forma primitiva e rudimentale è rappresentata da un grosso ceppo o da una pietra, cui appoggiare i pezzi di legna.
(dalla rete)

venerdì 30 maggio 2025

Protocollo cittadino #168 (Birthday)

Birthday

Ritorna ancora e ricordo un disco
"The long and winding road"
Quasi adulto, ancora acerbamente
compreso tra le ali del tempo...

Gujil
 
Nel brano Paul descrive una strada che conduce alla porta di casa di una donna amata in passato. Una strada fatta di solitudine e sulla quale pesano una serie di ostacoli atmosferici, che simboleggiano le fratture insanabili di una relazione che oramai appartiene al passato. “La lunga e tortuosa strada” del primo verso diventa così “la furiosa e gelida notte” della seconda, mentre il protagonista si ritrova sull’asfalto bagnato dalla pioggia a raccogliere le proprie lacrime e a ragionare sui propri errori. Ma per quanto possa redimersi e tentare di andare avanti, quella lunga strada tortuosa continuerà a condurlo davanti a quella stessa porta.
 
 
Contrariamente a quanto si crede Paul McCartney non ha scritto il brano per i Beatles
L’artista inglese aveva infatti composto la canzone per Tom Jones, che per questioni contrattuali si troverà, suo malgrado, a dover rifiutare l’offerta di McCartney.
 

“L’orchestrazione di The Long and Winding Road, caratterizzata da una caramellosa e stucchevole sovrapposizione di cori disneyani e di archi à la Mantovani, non venne autorizzata da McCartney, che tentò di impedirne la pubblicazione. Il bassista citò, tra i punti della controversia legale con gli altri tre Beatles, proprio l’arrangiamento di Phil Spector sulla canzone”. McCartney riuscì a bloccare la pubblicazione della canzone come singolo nel Regno Unito, ma non ha potuto impedirne l’uscita negli Stati Uniti, dov’è rimasta in cima alle classifiche per due settimane.
(dalla rete).

 

giovedì 29 maggio 2025

Farfalle e tombe

Nelle tombe e nei gioielli dell'antico Egitto le farfalle sono simbolo di rinascita e la stessa pratica della mummificazione ha una forte assonanza con la metamorfosi della farfalla. 
Nella foto particolare di un affresco della tomba di Nebamun.
 Anche nell’antica cultura azteca la farfalla simboleggia la rinascita e molte leggende delle civiltà mesoamericane hanno come protagonisti questi insetti.
 
 
II

Ora sia il tuo passo
più cauto: a un tiro di sasso
di qui ti si prepara
una più rara scena.
La porta corrosa d’un tempietto
è rinchiusa per sempre.
Una grande luce è diffusa
sull’erbosa soglia.
E qui dove peste umane
non suoneranno, o fittizia doglia,
vigila steso al suolo un magro cane.

Mai più si muoverà
in quest’ora che s’indovina afosa.
Sopra il tetto s’affaccia
una nuvola grandiosa.

Eugenio Montale

Là dove sempre si riposa
una farfalla ancora vola e si posa
su steli ventosi e verdi e fini
spiccando vivi colori ai grigi...

Una farfalla su una tomba è un'immagine ricca di significato simbolico. In molte culture, la farfalla è vista come simbolo di rinascita, metamorfosi e spirito.
In sintesi, una farfalla su una tomba può essere vista come un messaggio di conforto, speranza e amore eterno, una testimonianza della forza della natura e della spiritualità, oppure un buon auspicio.
(dalla rete)

mercoledì 28 maggio 2025

Protocollo cittadino #167 (Again!)

Again
 
Ancora in attese snervanti e sole
come una lacrinma nel piovere
dell'anima, del cuore, col sole;
dove sei gialla visione?
 
Gujil

La "gialla gru padiglione" (o "Palazzo della Gru Gialla") è un famoso monumento storico cinese, situato a Wuhan, nella provincia di Hubei
Si tratta di un'antica costruzione che ha subito diverse distruzioni e ricostruzioni nel corso dei secoli. 
L'edificio è noto per la sua posizione panoramica sulle rive del fiume Yangtze e per il suo stile architettonico tradizionale cinese.
La torre è alta 51,4 metri e l'aspetto è lo stesso indipendentemente dalla direzione da cui viene osservata. 
 Il tetto è coperto da 100.000 tegole smaltate di giallo
Con le gronde rivolte verso l'alto, ogni piano sembra essere stato progettato per assomigliare a una gru gialla che allarga le ali per volare.
(dalla rete)
 

martedì 27 maggio 2025

Sarcofago

Sarcofaghi

I

Dove se ne vanno le ricciute donzelle
che recano le colme anfore su le spalle
ed hanno il fermo passo sì leggero;
e in fondo uno sbocco di valle
invano attende le belle
cui adombra una pergola di vigna
e i grappoli ne pendono oscillando.
Il sole che va in alto,
le intraviste pendici
non han tinte: nel blando
minuto la natura fulminata
atteggia le felici
sue creature, madre non matrigna,
in levità di forme
Mondo che dorme o mondo che si gloria
d'immutata esistenza, chi può dire?,
uomo che passi, e tu dagli
il meglio ramicello del tuo orto.
Poi segui: in questa valle
non è vicenda di buio e di luce.
Lungi di qui la tua via ti conduce,
non c'è asilo per te, sei troppo morto:
seguita il giro delle tue stelle.
E dunque addio, infanti ricciutelle,
portate le colme anfore su le spalle.

Eugenio Montale

Penso a coloro che passano
ora ore eterne di freddo riposo;
le case di pietra costringono
e il suono non produce risposte...
 
La parola “sarcofago” deriva dal greco e significa, letteralmente, “divoratore di carne”. Si tratta di un'urna a forma di parallelepipedo, stretto e lungo, spesso decorata con immagini legate a miti, leggende o storie eroiche alle quali il defunto era particolarmente legato (dalla rete).

lunedì 26 maggio 2025

B.B. & W.C.

La corsa di Beep Beep e Willy il Coyote
dura da 70 anni. Sono stati disegnati il 16 settembre 1949 dalla matita di Chuck Jones.
 
Baja - per Harry

IO SONO IL COYOTE MORTO
SULL’ASFALTO
col capo rigirato in un sorriso.
Io sono il falco pescatore che nidifica
sul cartello stradale.

Sono l’aquila appollaiata
su un albero di cactus.
Sono
qualsiasi cosa
che il vento viene a visitare

Michael McClure
 
 Vento tra le mani nei giorni
che passano ricordi sbiaditi;
queste schegge impazzite, dolore
che nella testa romba ancora...

domenica 25 maggio 2025

30 anni! Sweet Harmony, The Beloved

Sweet Harmony

Is it right or wrong
Try to find a place
We can all belong?
Be as one
Try to get on by
If we unify
We should really try…
All this time
Spinning round and round
Made the same mistakes
That we’ve always found
Surely now
We could move along
Make a better world?
No it can’t be wrong

Let’s come together
Right now
Oh yeah
In sweet harmony

Time is running out
Let there be no doubt
We should sort things out
If we care
Like we say we do
Not just empty words
For a week or two
Make the world
Your priority
Try to live your life
Ecologically
Play a part
In a greater scheme
Try to live the dream
On a wider scene

Let’s come together
Right now
Oh yeah
In sweet harmony

Armonie, come un canto
gioventù di note e colori;
nel senso del tempo le cose,
ora che sto a guardare...

 
Dolce Armonia

È giusto o sbagliato
Cercare di trovare un posto
Al quale possiamo appartenere tutti quanti?
Essere come uno solo
Provare ad andare avanti
Se fossimo uniti
Dovremmo davvero provarci…
Tutto questo tempo
Girando e rigirando
Fatti gli stessi errori
Che abbiamo sempre commesso
Sicuramente ora
Potremmo muoverci insieme
Costruire un mondo migliore?
No, non può essere sbagliato

Uniamoci
In questo momento
Oh si
In dolce armonia

Il tempo si sta esaurendo
Che non vi siano dubbi
Dobbiamo organizzarci
Se ci importa
Quel che diciamo, facciamo
Non solo vuote parole
Per una settimana o due
Fa che il mondo sia
La tua priorità
Prova a vivere la tua vita
In maniera ecologica
Recita un ruolo
In un piano più grande
Prova a vivere il sogno
In una scena più ampia

Uniamoci
In questo momento
Oh si
In dolce armonia

sabato 24 maggio 2025

Quinzia e Catullo

Si narra che una giovane di Sirmione (località del lago di Garda), di nome Quinzia, si fosse innamorata del poeta Catullo, a sua volta follemente innamorato della sua Lesbia.

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Per molti Quinzia è bella, per me bianca, dritta,
slanciata. Questi pregi li riconosco,
ma non dirò certo che è bella: non ha grazia,
né un pizzico di sale in quel corpo superbo.
Bella è Lesbia, bellissima tutta fra tutte
a ognuna ha rapito ogni possibile grazia.

Publio Valerio Catullo

La bellezza delle donne non trova
che ragioni da sciorinare al mondo;
il sesso come attrazione, esca,
siamo prede di facili trappole... 
 
Ma il poeta ben presto si stabilì a Roma, capitale e centro culturale dell'Impero.
Malgrado la lontananza, il cuore della giovane Quinzia rimaneva indissolubilmente legato al ricordo dell'amato Catullo. Quando, tempo dopo la partenza di Catullo dal Garda, giunse voce della sua morte, la povera Quinzia, affranta dal dolore, si recò sulle rive del lago e qui pianse tutte le sue lacrime. Quelle lacrime, cadendo in acqua, formarono sul fondo un mosaico raffigurante il volto del poeta. 
Per il grande dolore provato la povera Quinzia morì. 
Ancora nell'Ottocento i giovani innamorati e i villeggianti del luogo uscivano in barca sul lago intorno a Sirmione, nelle notti di luna piena, alla ricerca di quel mosaico fatato (da Brescia in vetrina).

venerdì 23 maggio 2025

Quasi una fantasia

Quasi una fantasia

Raggiorna, lo presento
da un albore di frusto
argento alle pareti:
lista un barlume le finestre chiuse.
Torna l’avvenimento
del sole e le diffuse
voci, i consueti strepiti non porta.

Perché? Penso ad un giorno d’incantesimo
e delle giostre d’ore troppo uguali
mi ripago. Traboccherà la forza
che mi turgeva, incosciente mago,
da grande tempo. Ora m’affaccerò,
subisserò alte case, spogli viali.

Avrò di contro un paese d’intatte nevi
ma lievi come viste in un arazzo.
Scivolerà dal cielo bioccoso un tardo raggio.
Gremite d’invisibile luce selve e colline
mi diranno l’elogio degl’ilari ritorni.

Lieto leggerò i neri
segni dei rami sul bianco
come un essenziale alfabeto.
Tutto il passato in un punto
dinanzi mi sarà comparso.
Non turberà suono alcuno
quest’allegrezza solitaria.
Filerà nell’aria
o scenderà s’un paletto
qualche galletto di marzo.

Eugenio Montale

Soliloqui abbandonati a soli
che non trovano altri in gior;
fantastiche peripezie lasciate
nel cuore avido d'amore...
 
La fantasia musicale, o semplicemente fantasia, è una forma di composizione che affonda le sue radici nell'improvvisazione. È una composizione libera, strutturata secondo la fantasia dell'autore, che non rientra nei canoni di nessuna forma musicale codificata. 
Le prime forme di fantasie musicali si debbono al periodo tardo-rinascimentale e pre-barocco. Ricordiamo tra i vari compositori Girolamo Frescobaldi
In questo periodo la fantasia è una forma contrappuntistica strumentale, affine a ricercare e canzona, di carattere in genere poco fiorito in cui vengono presentati diversi temi in sequenza o alcuni anche talvolta sovrapposti in contrappunto multiplo. In genere questi temi vengono presentati a entrate a distanze arbitrarie: a diversi episodi con entrate lontane si alternano altri episodi con entrate anche molto vicine, in una maniera che darà origine allo stretto della fuga. 
Frequenti sono anche i cambi di suddivisione, ad esempio binarie e ternarie alternate, come avviene sovente anche nella canzona
Differente ruolo viene dato alla fantasia durante il barocco e più precisamente dal compositore Johann Sebastian Bach, il quale conferì al genere della fantasia una dignità musicale decisamente superiore, nella sua Fantasia cromatica e Fuga e nella III Partita in La minore per clavicembalo. Assai notevoli per musicalità e perfezione stilistica le fantasie di Wolfgang Amadeus Mozart, tra cui vanno annoverate le celeberrime e scure fantasie K 397 in re minore e K 475 in do minore, la fantasia in sol minore op.77 di Ludwig Van Beethoven e le fantasie romantiche di Franz Schubert e Fryderyk Chopin e Robert Schumann (da wikipedia).

giovedì 22 maggio 2025

Arte

L'arte

Più che tremor di pianti trattenuti,
più che improvviso impallidir, che sguardi
gravi d'angoscia, che sorrisi tardi,
dalla pietà del proprio mal spremuti,

giovan gl'inganni blandamente astuti
di sapienza, che avvicenda ai dardi
i balsami negli occhi maliardi
e veste i lacci d'ori e di velluti.

Sincerità non val, sol arte giova.
Destreggiarsi e regnar saprà l'esperta
quando vinta cadrà l'anima nova.

L'arte non è sottil; diletta forse.
Disperde i sogni e tien gli spirti all'erta.
Facile è l'arte, dove amor non morse.

Amalia Guglielminetti

Fronte comune al sogno
il dipinto, la tela emerge
in azzure marine e ritovo
pace, nel suo, nell'anima...

L'arte, in senso ampio, comprende ogni attività creativa e di espressione estetica, sia individuale che collettiva, che utilizza tecniche, abilità e conoscenze per creare opere che suscitano bellezza o emotività. In pratica, è la capacità di esprimere attraverso vari mezzi come pittura, scultura, musica, letteratura e molto altro (dalla rete).

mercoledì 21 maggio 2025

Alone!

Alone
 
Autumn leaves are falling down again
Last year seems like yesterday
What to do now that those days have gone
I have to start again
Inspiration ain't so hard to find
Words already on the page
I just have to write it down
In my own way
To say something worth saying
Time comes and goes
A life unnoticed
Cry out loud
Don't let me awake
From this dream
I won't be a friend in need
No one escapes
From this feeling
I tell myself hold on
Everything is right
Not wrong
Love is what I ask for
Tonight
Hold on to me
I can't breathe
Why am I
Alone
Blaming the dawn
Blame me
I know all the lies disagree
You can't just escape
From the leaving
No no
 
Ray Wilson
La solitudine impera ai cuori
che non lasciano spazi;
le mie cicatrici ancora fresche
son un segno del tempo...

martedì 20 maggio 2025

Gallerie

In galleria

Un occhio di stelle
ci spia da quello stagno
e filtra la sua benedizione ghiacciata
su quest’acquario
di sonnambula noia 

Giuseppe Ungaretti

Nel buio del percorso
cerchiamo fioche luci;
dal tunnel del dolore si esce
provati, lucidi, stanchi...

Durante la Prima Guerra Mondiale, particolarmente negli anni 1915-1917, lungo tutto il fronte italiano che si estendeva dalla Val d’Aosta al Golfo di Trieste, furono portate a compimento intense attività di scavo di gallerie per diversi scopi militari. Alcuni di queste opere sotterranee, molte delle quali ancora oggi ben conservate e visitabili grazie al costante sforzo di mantenimento e restauro delle Autorità locali, sorprendono in considerazione delle difficoltà ambientali e delle le sfide tecnologiche che hanno dovuto essere fronteggiate per la loro realizzazione. Sussiste una vasta letteratura che tratta questo argomento soprattutto sotto i punti di vista storico e biografico. Questo lavoro vuole invece focalizzarsi sugli aspetti tecnici e tecnologici, sulle risorse umane e materiali e sui metodi di progetto e di costruzione utilizzati per lo scavo di gallerie che, oggi, appaiono straordinarie in relazione al periodo storico e alle difficoltà incontrate nel corso degli scavi (dalla rete).

lunedì 19 maggio 2025

Eppur "s'avanza..."

La fontana malata

Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchete,
chchch...
È giù,
nel cortile,
la povera
fontana
malata;
che spasimo!
sentirla
tossire.
Tossisce,
tossisce,
un poco
si tace...
di nuovo
tossisce.
Mia povera
fontana,
il male
che hai
il cuore
mi preme.
Si tace,
non getta
più nulla.
Si tace,
non s’ode
romore
di sorta,
che forse...
che forse
sia morta?
Orrore!
Ah! no.
Rieccola,
ancora
tossisce.
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchete,
chchch...
La tisi
l’uccide.
Dio santo,
quel suo
eterno
tossire
mi fa
morire,
un poco
va bene,
ma tanto...
Che lagno!
Ma Habel!
Vittoria!
Andate,
correte,
chiudete
la fonte,
mi uccide
quel suo
eterno
tossire!
Andate,
mettete
qualcosa
per farla
finire,
magari...
magari
morire.
Madonna!
Gesù!
Non più!
Non più.
Mia povera
fontana,
col male
che hai,
finisci
vedrai,
che uccidi
me pure.
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchete,
chchch.. 

Aldo Palazzeschi

Angelo Morbelli
 "S'avanza..."
Rimarrà ricordo negli anni
che ancora, pochi, saranno;
 filo rosso, sottile, quel grazie
"di averci fatto sognare"... 
 
Una figura femminile è al centro del dipinto, adagiata su di poltrona a sdraio. Intorno a lei si apre un ampio paesaggio collinare. 
La donna è inquadrata di schiena e riposa di fronte alle montagne arrossate dal tramonto. 
Sull’erba, a destra, giace un libro con le pagine aperte. Inoltre, il braccio della protagonista è abbandonato sul bracciolo a destra. Infine, sulle sue gambe è appoggiato un gran mazzo di fiori. 
Nel cielo si alza una grande nube che rivela la sagoma di una figura femminile.
(dalla rete)
Una donna, forse malata di tubercolosi, al bacio dell'ultimo sole, nella campagna di Lombardia.
Ho sempre pensato a questo dipinto associandolo a quel sottile filo rosso che rappresentava la tisi alla fine del 1800 e agli inizi del '900.
Gujil