giovedì 30 dicembre 2010


Notturno invernale

Così lieve è il tuo passo, fanciullo,
che quasi non t’odo,
dietro me, sul sentiero.
E così pura è l’ora, così puro
il lume delle grandi stelle
nel cielo viola
che l’anima schiarisce
dentro la notte
come i tetri pini che albeggiano
nel biancore della neve.
Un alto sonno tiene la foresta
ed i monti
e tutta la terra.
Come una grazia cade
dal cielo il silenzio.
Ed io ti sento l’anima battere,
dietro il silenzio,
come un filo vivo di acque
dietro un velo di ghiaccio -
e il cuore mi trema,
come trema il viandante
quando il vento gli porta
attraverso la notte
l’eco d'un altro passo
che segue il suo cammino.
Fanciullo, fanciullo,
sopra il mio cammino,
che va per una landa senza ombre,
sono i tuoi puri occhi
due miracolose corolle
sbocciate a lavarmi lo sguardo.
Fanciullo, noi siamo
in quest’ora divina
due rondini che s’incrociano
nell’infinito cielo,
prima di mettersi in rotta
per plaghe remote.
E domani saremo
soli
col nostro cuore
verso il nostro destino.
Ma ancora, nel profondo, tremerà
il palpito lontano delle ali sorelle
e si convertirà
in nuova ansia di volo.

Antonia Pozzi

martedì 28 dicembre 2010

Il Profeta

SUL COMMERCIO

E un mercante disse: Parlaci del Commercio.
E lui rispose dicendo:
La terra vi concede i suoi frutti, e non saranno scarsi se solo saprete riempirvene le mani.
Scambiandovi i doni della terra scoprirete l'abbondanza e sarete saziati.
Ma se lo scambio non avverrà in amore e in generosa giustizia, renderà gli uni avidi e gli altri affamati.
Quando sulle piazze del mercato voi, lavoratori del mare dei campi e delle vigne, incontrerete i tessitori i vasai e gli speziali,
Invocate lo spirito supremo della terra affinché scenda in mezzo a voi a santificare le bilance e il calcolo, affinché valore corrisponda a valore.
E non tollerate che tratti con voi chi ha la mano sterile, perché vi renderà chiacchiere in cambio della vostra fatica.
A tali uomini direte:
"Seguiteci nei campi o andate con i nostri fratelli a gettare le reti in mare.
La terra e il mare saranno generosi con voi quanto con noi".
E se là verranno i cantori, i danzatori e i suonatori di flauto, comprate pure i loro doni.
Anch'essi sono raccoglitori di incenso e frutta, e ciò che vi offrono, benché sia fatto della sostanza dei sogni, reca ornamento e cibo all'anima vostra.
E prima di lasciare la piazza del mercato, badate che nessuno si allontani a mani vuote.
Perché lo spirito supremo della terra non dormirà in pace nel vento sin quando il bisogno dell'ultimo di voi non sarà appagato.


 

lunedì 27 dicembre 2010

Era lei, la neve

E un mattino
appena alzati, pieni di sonno,
ignari ancora,
d'improvviso aperta la porta,
meravigliati la calpestammo:
Posava, alta e pulita
in tutta la sua tenera semplicità.
Era
timidamente festosa
era
fittissimamente di sé sicura.
Giacque
in terra
sui tetti
e stupì tutti
con la sua bianchezza.

(E. Evtusenko)

venerdì 24 dicembre 2010

Una riflessione obbliga un ragionamento
quindi rifletto e ragiono,
sul tempo che scorre inarestabile
con le sue strane dinamiche,
sulla vita che passa e a volte pesa,
sull'amore che ha uno spettro così ampio.
La storia è nemesi e la nemesi è qui,
a ricordarci la nostra effimera presenza
che, come una farfalla, è un attimo solo
ma a volte così intenso e chiaro
da far impallidire il sole.
A volte invece è una luce fioca
un niente nel buio che subito si spegne.
Una vigilia come attesa
è giusto un pò di raccoglimento

mercoledì 22 dicembre 2010

Inverno

Fili neri di pioppi -
fili neri di nubi
sul cielo rosso -
e questa prima erba
libera dalla neve
chiara
che fa pensare alla primavera
e guardare
se ad una svolta
nascono le primule.
Ma il ghiaccio inazzurra i sentieri -
la nebbia addormenta i fossati -
un lento pallore devasta
i dolori del cielo.
Scende la notte -
nessun fiore è nato -
è inverno - anima -
è inverno.

(A. Pozzi)

martedì 21 dicembre 2010

Sole d'inverno

E' mezzogiorno. Un parco.
Inverno. Bianchi viottoli;
monticelli simmetrici
e scheletrici rami.
Dentro la serra
aranci nei vasi,
e nella botte, dipinta
di verde, la palma.
Dice un vecchietto,
fra il suo vecchio se stesso:
-Il sole, questa bellezza
di sole!...- I bimbi giocano:
l'acqua della fontana
scivola, scorre, quasi muta,
la verdognola pietra.

A. Machado

giovedì 16 dicembre 2010

lascia che il vento
soffi lontano le brume
nel gelo d'inverno non conta
che il calore del cuore
e un fioco chiarore
riluce e riscalda
una mistica notte

anonimo del XX° secolo
frammenti ritrovati

lunedì 13 dicembre 2010

procedo stremato
da procella battente
ed assolvo il mio tempo
da greve peso afflitto
mentre erro i mie passi
su terre risapute stanche

anonimo del XX° secolo
frammenti ritrovati


venerdì 10 dicembre 2010


Gli spazi esterni come tentativo di dipingere l'interiorizzazione delle sensazioni. Ecco quanto mi ispira questa "marina?!" americana di fine Ottocento...un tentativo riuscito di blu dominante che si confonde nei bianchi e nei grigi a dare un senso di spazialità in cui si possa respirare a pieni polmoni una mpagabile sensazione di libertà.

Pittura Europea e Realismo Americano

La produzione di Albert Bierstadt (1830-1902), pittore rappresentativo della pittura americana dell'Ottocento, risente della sua formazione a Dusseldorf: i paesaggi delle Montagne Rocciose e della California, descritti con grande abilità compositiva, vengono "arricchiti" o "contaminati" dal pittore, con l’aggiunta di figure ed episodi pittoreschi, che, fra l'altro, incontrarono il gusto dell’alta borghesia americana del tempo. La pittura americana riceve impulsi innovativi dagli artisti che si formavano o che soggiornavano in Europa




giovedì 9 dicembre 2010


Ascolta....

Con un fruscio secco e lieve,
simile a scalpiccio di fantasmi che passano,
le foglie accartocciate dal gelo si staccano dagli alberi
e cadono.

(A. Crapsey)

venerdì 3 dicembre 2010


Nel fuoco che arde si perde
un ricordo capolina e ritrae
la sua forza in un lampo
e il gesto consuma i soui anni...

Anonimo del 1900
frammenti ritrovati

mercoledì 1 dicembre 2010

Luccica il marciapiede

Luccica il marciapiede, per le vivide
pozze corrono i venti freddolosi.
Non sono ancora i geli dell'inverno,
ma è già tempo di scrosci e di burrasche.
Macchine,ombrelli di passanti, acceso
luccichio di vetrine e di réclames......
Anche la notte qui somiglia al giorno,
in città non esistono le tenebre.

(V. Solouchin)